Migliori asciugatrici per tipologia: criteri di scelta, confronto, consigli, guida

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Gentlecare system: grazie alla pompa di calore, asciuga i tuoi capi a temperature dimezzate rispetto...Tecnologia sensicare: regola il ciclo di lavaggio in base al carico, riducendo tempo, usura e...Opzione reverse plus: grazie alle inversioni del cesto asciuga ancora più delicatamente i tessuti...
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CycloneCareSystem: Flusso d’aria a spirale per la perfetta asciugatura di ogni carico e tessutoDelicateCareSystem: Asciugatura delicata di ogni tessutoGentleCareSystem: Temperatura dimezzata, cura assicurata
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Nella scelta di un elettrodomestico per la casa, spesso ci facciamo guidare dai consigli più immediati. Le pubblicità che vediamo passare in televisione o su internet, ad esempio, oppure imitiamo i nostri amici e parenti che hanno appena acquistato un modello simile. Così facendo, si tendono a considerare soltanto le marche più note e i modelli più popolari: non è un male, intendiamoci, perché si tratta in ogni caso di prodotti che si sono guadagnati la loro notorietà e diffusione con affidabilità e recensioni positive, ma la tattica migliore rimane quella di informarsi sull’intera offerta del mercato. Parliamo di asciugatrici, ad esempio: ci sono quattro tipologie di funzionamento principali, tutte coi loro pregi e i loro difetti. Al di là della riconoscibilità del marchio o della familiarità col modello, è importante analizzarle a fondo per trovare la soluzione più adatta alle nostre esigenze. In questa guida, oggi impariamo proprio a distinguere le asciugatrici secondo la loro modalità di funzionamento.

 

Asciugatrici a pompa di calore

Si calcola che il 90% delle asciugatrici vendute nei paesi europei in questi ultimi anni rientri proprio nella categoria “a pompa di calore”: è naturale quindi cominciare la nostra analisi proprio da questi modelli. Si tratta, è bene saperlo fin dall’inizio, della tecnologia di più recente introduzione: il funzionamento in realtà non è nuovo, perché si appoggia a meccanismi già sfruttati da frigoriferi e climatizzatori per ambienti, ma solo da poco tempo è stato applicato con successo anche alle asciugatrici.

In breve, come funzionano questi modelli? Per compiere il suo lavoro, un’asciugatrice deve produrre aria calda da introdurre nel cestello che contiene i capi d’abbigliamento appena lavati; dopodiché, deve raccogliere ed eliminare l’umidità residua, espellere l’aria calda in eccesso e generarne di nuova. Se riesce a compiere tutte queste operazioni con un ridotto dispendio energetico, il consumatore sarà più felice e godrà di una bolletta più leggera a fine mese: non solo; apprezzerà anche i vantaggi di un ciclo di asciugatura rapido ed efficiente. Le asciugatrici a pompa di calore puntano proprio su questo aspetto. Il motore installato nell’elettrodomestico contiene una serpentina elettrica che riscalda l’aria e un particolare liquido che raffredda quella “di ritorno”: come insegnano i climatizzatori e gli inverter, “scambiare” il calore tra due ambienti è più efficace, dal punto di vista energetico, che riscaldare l’aria a temperatura ambiente.

Questa tecnologia permette di abbattere i consumi fino al 40% o 50% rispetto ai più dispensiosi modelli elettrici, e l’efficienza energetica, misurata dall’etichetta europea Energy Label, va dalla classe A alla classe A+++: significa che andremo a consumare 1 kwh per ogni ciclo di asciugatura.

In sintesi, le caratteristiche delle asciugatrici a pompa di calore:

  • Tecnologia più moderna e popolare
  • Consumi ridotti
  • Massima efficienza energetica
  • Richiede un ambiente aereato
  • Prezzo d’acquisto medio: 500€

Il prezzo d’acquisto è più alto dei modelli a condensazione, e in media si assesta sui 500€: calcolando il risparmio che andremo a ottenere sulla bolletta, potremo capire se i modelli a pompa di calore sono adatti alle nostre esigenze oppure no. Dovremo assicurarci di installare l’asciugatrice in un ambiente aereato o con presa d’aria verso l’esterno, ma saremo sicuri di trovare la soluzione perfetta (anche in termini di dimensioni e ingombro) grazie alla vastissima scelta: ognuno dei principali brand di elettrodomestici ha diversi modelli a pompa di calore in catalogo.

A condensazione

Le asciugatrici a condensazione sono passate in secondo piano in termini di popolarità, superate dai più recenti modelli a pompa di calore, ma conservano ancora un’ampia fetta di mercato: grazie ad alcune caratteristiche vincenti rimangono la scelta preferita dalle famiglie che puntano al risparmio e non necessitano dei modelli più prestanti. Per questo motivo non sarà difficile trovare offerte convenienti, e noi italiani siamo particolarmente fortunati sotto questo aspetto: le marche del nostro paese sono tra quelle che continuano con più convinzione a puntare sulle asciugatrici a condensazione, assicurando i consumatori con un’affidabile garanzia. Non si tratta di una soluzione obsoleta, tutt’altro: le asciugatrici a condensazione moderne dispongono di tutti gli optional e dei programmi necessari per asciugare il bucato prestando le dovute cure ai capi delicati.

Ma come funzionano le asciugatrici a condensazione? Molto semplice e intuitivo. L’aria viene riscaldata da una resistenza elettrica, poi una ventola la spinge all’interno del cestello che gira su se stesso per permettere al calore di distribuirsi uniformemente. L’umidità residua, “strappata” via dai capi d’abbigliamento, si raccoglie in un’apposita vaschetta collocata alla base dell’elettrodomestico e protetta da un filtro, da pulire regolarmente. Alcuni modelli evacuano l’acqua con uno scarico, simile a quello di una lavatrice, ma nella maggior parte dei casi sarà sufficiente rimuovere la vaschetta e svuotarla – riutilizzando magari l’acqua, che è distillata, per il ferro da stiro o i deumidificatori dei caloriferi.

In sintesi, le caratteristiche delle asciugatrici a condensazione:

  • Tecnologia di funzionamento semplice
  • Diffuse tra i produttori italiani
  • Ciclo di asciugatura più rapido
  • Classe energetica: B
  • Prezzo medio d’acquisto: 300€

In termini di consumi, le asciugatrici a condensazione non raggiungono le prestazioni al top dei modelli a pompa di calore. Si collocano infatti nella classe energetica B, vale a dire che consumano 3-4 kwh per ciclo di lavoro. Tuttavia, il prezzo d’acquisto è sensibilmente più basso: non è difficile portarsi a casa un modello di qualità a soli 250€, e si consideri anche che non avremo bisogno di invasive operazioni di manutenzione, data la semplicità del meccanismo, né di particolari accorgimenti in fase di installazione. Un altro vantaggio è la durata del ciclo di asciugatura, più breve rispetto ai modelli a pompa di calore perché la resistenza elettrica riscalda l’aria in maniera veloce.

Date le loro caratteristiche, insomma, le asciugatrici a condensazione si rivolgono a una clientela che punta al risparmio immediato ma desidera comunque un prodotto di qualità. Le case produttrici hanno ben compreso queste esigenze, assai comuni tra le famiglie italiane, e propongono modelli poco impegnativi anche dal punto di vista dell’ingombro. Cestelli con capacità di carico contenuta, 6 o 7 kg, e dimensioni “slim” (meno di 50 cm di profondità) per limitare i consumi e inserirsi al meglio nell’arredamento domestico.

In questa tabella proviamo a stilare una classifica delle asciugatrici secondo la  tipologia di funzionamento, elencandone vantaggi e svantaggi:

 POMPA DI CALORECONDENSAZIONEGASELETTRICHE
CONSUMI
COSTO D’ACQUISTO
POPOLARITA’
FACILITA’ INSTALLAZIONE
CONVENIENZA

A gas

A differenza dei modelli precedenti, le asciugatrici a gas vantano risultati di vendita meno brillanti nei paesi europei. La musica cambia, però, se ci spostiamo nel Regno Unito, in America o in Giappone, dove i consumatori hanno da tempo capito i vantaggi che questa tecnologia può portare per le famiglie più esigenti. Descriviamola al meglio, visto che non è cosa da tutti i giorni trovare un’asciugatrice a gas in una casa italiana.

Il funzionamento è del tutto simile a quello di un comune bruciatore. Il macchinario ospita un vero e proprio impianto di riscaldamento che attinge gas metano da un serbatoio; l’innesco genera la fiamma che riscalda l’aria, asciugando così i capi di abbigliamento precedentemente riposti nel cestello, o tamburo, progettato per girare in modo da distribuire il calore in maniera uniforme. Il residuo dell’asciugatura è l’umidità, o condensa, che verrà espulsa dall’impianto tramite una ventola di raffreddamento.

Nell’impianto si attua una vera e propria combustione e l’aria raggiunge temperature molto alte. Possiamo essere sicuri, quindi, che i materiali di costruzione e le tecnologie impiegate siano al top in termini di sicurezza e affidabilità, con diversi certificati a garantirlo. Come nel caso di una caldaia, sarà necessario installare uno scarico verso l’esterno, meglio tramite un tubo di acciaio inox alloggiato in un foro del muro; in alternativa potremo sistemare l’asciugatrice direttamente su un balcone o una veranda, avendo cura di proteggerla da pioggia e intemperie.

In sintesi, le caratteristiche delle asciugatrici a gas:

  • Molto diffuse nei paesi anglosassoni e in Giappone
  • Massimo risparmio in bolletta per via del basso costo del combustibile
  • Necessità di scarico per l’aria verso l’esterno, certificati di sicurezza
  • Prezzo d’acquisto medio: 1200-1500€
  • Ciclo di asciugatura più rapido

Le asciugatrici a gas costano più dei modelli concorrenti. Si parte da 1000€ ma non è raro arrivare fino ai 1500€ – 1800€. Alcune marche europee le hanno introdotte in commercio anche nel nostro paese, ma in alternativa possiamo rivolgerci a produttori americani o giapponesi, dotati di grande esperienza in questo settore. Potremo godere i vantaggi della scelta, però, già dalla prima bolletta cominciando ad ammortizzare il costo sostenuto. Il dispendio di energia elettrica è minimo, quella che basta a innescare la fiamma, circa 200 W ogni ora.

Per il resto, per produrre aria calda l’asciugatrice attinge dal serbatoio di gas metano: una materia prima decisamente più economica della corrente elettrica, per un risparmio che può raggiungere addirittura l’80% o 90% rispetto a modelli concorrenti. Non solo: le asciugatrici a gas metano sono, in sostanza, più potenti. Producono fino a 6300 kcal e riducono di conseguenza i tempi necessari per il ciclo di asciugatura.

C’è una differenza fondamentale, tuttavia, tra gas metano e GPL. Teniamola bene a mente e preferiamo i modelli alimentati a gas metano: il GPL ha un costo al litro più alto, e intaccherebbe sul risparmio in bolletta che andiamo cercando. In generale, le asciugatrici a gas sono prodotti adatti a chi cerca un’alta qualità, ispirata ai modelli industriali, ma con un occhio ai consumi, e fa un uso massiccio dell’elettrodomestico. Spesso, infatti, questa tecnologia è impiegata per modelli “big”: cestelli da 10 kg per famiglie numerose, dimensioni standard per una maggiore praticità nel carico e numerose opzioni divise per tipologia e tessuto dei capi d’abbigliamento.

Asciugatrici elettriche

Le asciugatrici elettriche rappresentano un’interessante soluzione “ibrida” per chi non vuole impegnarsi con un’asciugatrice delle tipologie più diffuse e, al tempo stesso, non se la sente di abbandonare del tutto l’abitudine di stendere i panni sul filo da bucato. Se si cerca un semplice “aiuto” alle faccende domestiche, potremmo proprio considerare questa categoria di prodotti. Vediamo come funzionano.

L’asciugatrice elettrica poggia su un treppiede in acciaio che si dirama a raggiera. Al centro troviamo delle staffe su cui appendere gli abiti da asciugare, da sistemare preventivamente su comuni stampelle o grucce. Al centro, ecco il cuore del dispositivo: un generatore d’aria calda, collegato alla rete elettrica tramite una semplice presa per la corrente. Una ventola, poi, si occupa di diffondere il calore emesso dalle bocchette d’aria. Infine troviamo un telo in plastica, a forma di cilindro, che chiude e protegge tutta la struttura per non disperdere il calore e assicurare la corretta asciugatura dei capi: proprio per via di quest’ultimo accessorio questa tipologia di asciugatrici è spesso denominata “a pallone”.

La temperatura interna si mantiene tra i 60 e i 70 gradi centigradi: più che sufficienti per asciugare i panni in breve tempo, nonché un netto miglioramento rispetto a stendere il bucato all’aperto. Esistono poi in commercio modelli di fattura differente, conosciuti anche come “stendini elettrici”: riproducono in tutto e per tutto la forma e la funzionalità di uno stendino, a cui appendere manualmente gli abiti, ma sono attraversati da un cavo elettrico che riscalda il bucato, accelerando il tempo necessario per l’operazione.

In sintesi, le caratteristiche delle asciugatrici elettriche:

  • Facilità d’installazione, portatili
  • Consumi ridotti
  • Prezzo d’acquisto: 40 – 70€
  • Meno efficaci e potenti degli altri modelli

Vista la semplicità di funzionamento, i consumi sono davvero contenuti, circa 3 kilowatt all’ora – che è il tempo necessario per completare un ciclo di asciugatura standard. Anche la cifra necessaria al momento dell’acquisto è davvero alla portata di tutte le tasche. Si parla di un intervallo tra 40  e 70€. La differenza la fanno le caratteristiche di ogni singolo modello, come la capacità di carico, la praticità nel montaggio o la presenza di accessori.

In termini di arredamento, le asciugatrici elettriche pongono problemi di tutt’altro tipo rispetto alle altre tipologie. Sono piuttosto ingombranti per via della loro forma cilindrica, ma si possono montare e smontare all’occorrenza, magari riponendole in un armadio. Si tratta di una soluzione, insomma, davvero conveniente ma adatta a una clientela di poche pretese. Bisogna essere disposti a investire nelle faccende domestiche qualche minuto in più del nostro tempo quotidiano, perché appendere i panni sulle stampelle e poi sulle staffe dell’asciugatrice elettrica, sebbene più veloce che ricorrere al classico stendino o al filo appeso all’esterno, non è così immediato come spostare i panni appena lavati nel cestello.


Giornalista freelance, consulente editoriale e traduttore. Appassionato di tecnologia, per la casa e non, e di divulgazione

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