Asciugatrice a pompa di calore: migliori prodotti, prezzi, recensioni

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Se state cercando un’asciugatrice per la vostra casa, sappiate che siete in buona compagnia. Si tratta infatti di un elettrodomestico sempre più diffuso anche nel nostro paese: un’alternativa efficace, comune e molto apprezzata alla vecchia abitudine di stendere i panni all’aperto, sul classico filo per il bucato. La maggior parte dei modelli di più recente costruzione, compresi quelli delle marche più conosciute in cui sicuramente vi sarete imbattuti nei negozi o negli store online, si basano sulla tecnologia cosiddetta “a pompa di calore”. Oggi vi spieghiamo come funziona, perché è così popolare, quali sono i suoi pro e i suoi contro: sempre con un occhio ai prezzi e ai consumi.

 

Perché scegliere un’asciugatrice?

Al giorno d’oggi l’asciugatrice può essere considerata una piacevole necessità, più che un semplice lusso. Il motivo è da individuarsi nello stile di vita che la maggior parte delle famiglie sta conducendo, anche nel nostro paese. Sembrano ormai lontani i tempi in cui ci si poteva dedicare con calma alle faccende domestiche: solo pochi di noi possono permettersi, ad esempio, di lavare i panni più delicati a mano e poi stenderli all’aperto, attendendo una bella giornata di sole e stando attenti che uno scroscio di pioggia improvviso non vanifichi il nostro lavoro. Per occuparsi del bucato con tale cura, è necessario restare a casa per molte ore ogni giorno, senza altri impegni più urgenti: la realtà più diffusa, invece, è quella di una vita sempre di corsa e coi ritmi quotidiani dettati dal lavoro più che dalle esigenze domestiche.

Se si vive fuori casa per molte ore al giorno, ecco che l’asciugatrice va ad aggiungersi a quegli elettrodomestici che già conosciamo e utilizziamo: ci permettono di risparmiare tempo e migliorare, in definitiva, la qualità della nostra vita. Nel caso di questo elettrodomestico, apprezziamo subito l’evidente vantaggio di non dover stendere il bucato all’aperto, aspettando ore perché sia pronto. Sarà sufficiente estrarlo dalla lavatrice, appena finito il suo ciclo di lavaggio, disporlo nel cestello dell’asciugatrice e impostare il programma che preferiamo.

Non solo; con le molte opzioni tecnologiche oggi disponibili per l’utente, è possibile avviare il ciclo di asciugatura in maniera programmata – magari per sfruttare quelle parti della giornata in cui noi siamo a casa e trovare così il bucato pronto appena torniamo dal lavoro. A quel punto, l’unica incombenza che ci resta è quella di sistemare i capi d’abbigliamento negli armadi, perché le funzioni più avanzate delle asciugatrici si occupano di trattare il bucato con grande cura (profumandolo o distendendo le fibre, ad esempio) così da evitarci anche la fatica di stirare.

L’asciugatrice a pompa di calore: come funziona?

Le asciugatrici tradizionali funzionavano riscaldando l’aria, soffiandola nel cestello o tamburo (dove assorbe l’umidità dagli abiti) e poi scaricando l’aria, adesso carica di umidità, nell’ambiente in cui l’elettrodomestico era collocato, sostenendo però un ingente spreco di energia.

Le asciugatrici moderne, invece, sono in grado di estrarre quest’aria umida dall’interno del cestello e raffreddarla al punto di condensarla in acqua, che si raccoglie in un’apposita tanica situata alla base della macchina. L’aria residua è immessa di nuovo nel ciclo di lavoro, previo un ulteriore riscaldamento.

L’acqua raccolta, priva di calcare, può anche essere riutilizzata nel ferro da stiro, per innaffiare le piante o per i deumidificatori dei caloriferi.

Si intuirà che la parte più delicata del meccanismo è proprio la tecnologia necessaria per creare quella condensa e riutilizzare l’aria che è già passata nel cestello. In passato si sono sperimentate molte soluzioni: placche di metallo raffreddate a liquido o ad aria, ad esempio. Nessuna, tuttavia, sembrava particolarmente conveniente dal punto di vista dei consumi, e funzionava in maniera troppo lenta per le esigenze domestiche.

In un’asciugatrice a pompa di calore, il cuore del meccanismo è un autentico motore, simile a quello che troviamo in un comune climatizzatore per ambienti, che si occupa di “trattare” l’aria in entrata e in uscita: dispone infatti di un circuito elettrico raffreddante e di uno riscaldante che lavorando all’unisono permettono di non sprecare l’aria già inserita in circolo. In sostanza, il vantaggio consiste nello “scambiare” il calore presente in un ambiente (il cestello) con quello presente in un altro (la serpentina, contenuta nell’elettrodomestico, che convoglia l’aria): “scambiare” il calore consuma meno energia che produrlo, come fanno altri modelli che si basano su più semplici resistenze elettriche.

Un altro elemento importante è il filtro, collocato all’interno dell’asciugatrice e fondamentale per raccogliere l’umidità e i vapori molto caldi che provengono dalla biancheria. Il filtro va regolarmente estratto e pulito per assicurare il corretto funzionamento dell’elettrodomestico.

In sintesi, le tipologie di funzionamento di un’asciugatrice, ordinate per popolarità:

  • A pompa di calore
  • A condensazione
  • A gas
  • Elettrica o “a pallone””
  • Stendibiancheria elettrico

Vantaggi e caratteristiche

Il cavallo di battaglia delle asciugatrici a pompa di calore sono i consumi, insieme all’efficienza energetica. Parliamo infatti di elettrodomestici che raggiungono anche la classe A+++, il massimo risultato certificato dall’etichetta europea Energy Label; e pensare che fino a qualche anno fa le asciugatrici erano considerate elettrodomestici dispensiosi. C’è anche un lato “verde” da questo punto di vista, perché i consumi ridotti si traducono anche in una maggiore attenzione nei riguardi dell’ambiente.

Parliamo di cifre, per essere più chiari. Per guadagnare il timbro di classe A+++, significa che un’asciugatrice consuma 1 kwh, o meno, per ciclo di asciugatura. Meno della metà di una concorrente che si colloca in classe B o C, dove si raggiungono e superano i 4 kwh. Occorrerà consultare la bolletta per capire quali vantaggi potremo apprezzare alla fine del mese, in termini di euro risparmiati, ma la differenza è netta. Un’asciugatrice a condensazione consuma circa 0.50 kwh per ogni chilogrammo di bucato, mentre quella a pompa di calore ne consuma 0.24, realizzando un risparmio che si spinge fino al 40% o 50% se confrontato con i più dispendiosi modelli elettrici.

Vediamo, da questa tabella, un confronto diretto tra le due tipologie di asciugatrici più diffuse, quella a condensazione e quella a pompa di calore. Ne capiremo meglio pro e contro.

 ASCIUGATRICE A CONDENSAZIONEASCIUGATRICE A POMPA DI CALORE
PREZZOVX
FACILITA’ UTILIZZOVX
FACILITA’ INSTALLAZIONEVX
DIFFUSIONEXV
CONSUMIXV
MODERNITA’XV

Restando sul capitolo costi, al momento dell’acquisto la situazione è un po’ meno incoraggiante. Come abbiamo detto, la tecnologia a pompa di calore è stata applicata alle asciugatrici solo in tempi recenti, sfrutta i materiali più affidabili e le conoscenze tecniche più moderne, ed è inevitabile che queste caratteristiche di pregio si riflettano in un prezzo d’acquisto più elevato. La cifra media che vi ritroverete a spendere per un’asciugatrice a pompa di calore si situa intorno ai 500 €. Si può scendere più in basso, vicino ai 300€, se si scelgono modelli di dimensioni ridotte e dal cestello con minore capacità di carico, 6 o 7 kg: si tratta delle soluzioni “slim”, particolarmente indicate se viviamo in una casa con problemi d’ingombro e se il nostro nucleo familiare è composto da poche persone.

I modelli top di gamma arrivano invece fino ai 1000€ e in qualche caso li superano. Parliamo di elettrodomestici dal cestello molto capiente, fino a 10 kg, equipaggiati coi più recenti ritrovati tecnologici e digitali per accontentare la clientela più esigente, che utilizza questo elettrodomestico in maniera massiccia: moltissime opzioni di asciugatura a seconda del tessuto dei capi d’abbligliamento, sensori “intelligenti” e programmabili via smartphone, e magari qualche elegante soluzione di design per chi vuole fare dell’asciugatrice un elemento di arredo.

Si noterà comunque che il maggiore prezzo delle asciugatrici a pompa di calore potrà essere efficacemente ammortizzato col tempo per via dei consumi ridotti, e del conseguente risparmio sulla bolletta di fine mese. Per questo motivo, le asciugatrici a pompa di calore sono particolarmente indicate per quelle famiglie che lavano con frequenza i capi d’abbigliamento e necessitano di biancheria asciutta su base quotidiana, a maggior ragione se si tratta di una famiglia numerosa. In tal caso, recupererete la spesa iniziale in breve tempo e comincerete a godere dei vantaggi del vostro nuovo acquisto. Se invece ritenete di avere esigenze diverse, è consigliabile considerare anche la restante parte dell’offerta: modelli più economici per un utilizzo sporadico, per esempio, o mirati per il minore ingombro possibile se si hanno problemi di spazio.

Come sceglierla?

Un altro vantaggio delle asciugatrici a pompa di calore è la loro popolarità. Trovarle in un negozio della grande distribuzione è davvero facile, e l’operazione diventa ancora più semplice se navighiamo tra le pagine di un rivenditore online, al punto che l’offerta può diventare disorientate tanto sono numerosi i modelli proposti. Ognuna delle principali marche di tecnologia per la casa ne ha qualcuna in catalogo, in osservanza con le linee guida della casa; potremo quindi seguire le nostre preferenze optando per una marca italiana, per uno dei celebri colossi europei o, perché no, per una new entry di sicura affidabilità proveniente dall’Asia. Un’offerta così ampia, poi, garantisce che troveremo il modello che fa per noi: alcune case produttrici sono più attente al design, altre al risparmio, altre ancora pensano in primo luogo alle aree più densamente abitate e s’ingegnano in soluzioni per risparmiare spazio.

Prima di deciderci all’acquisto, consideriamo con cura quali sono le nostre esigenze in termini di tempo e capi d’abbigliamento. Per completare un ciclo di asciugatura, le asciugatrici a pompa di calore impiegano un tempo leggermente più lungo (circa due ore) rispetto ai modelli a condensazione, mentre i campioni della categoria restano i modelli a gas capaci di sviluppare una vera e propria fiamma. Il motivo consiste proprio nella tecnologia di funzionamento, molto economica nel momento in cui entra in funzione rimettendo in circolo l’aria, ma più lenta ad attivarsi. Tuttavia, la maggior parte dei modelli in commercio dispone di un’opzione per l’asciugatura rapida o a carico ridotto, quando non riempiamo completamente il cestello o abbiamo bisogno del bucato pronto in breve tempo, magari perché composto in maggior misura da capi sportivi.

Attenzione, quindi, anche ai programmi selezionabili dal menu, da preferire in base al tipo di indumenti che laviamo più spesso. Se ci limitiamo al più classico cotone potremo accontentarci di un menu più basilare, mentre lana o seta richiedono cicli di asciugatura studiati per i capi delicati, magari da abbinare alla funzione “anti piega”. Alcuni modelli, poi, ci vengono incontro se abbiamo particolari problemi di allergia.

Come installarla?

Dato il suo funzionamento simile a quello di un climatizzatore, con un piccolo motore che inverte aria calda e fredda, l’asciugatrice a pompa di calore richiede alcuni accorgimenti in fase d’installazione. Il calore generato, sebbene il vapore venga recuperato dalla macchina, può raggiungere valori importanti ed è bene che l’ambiente scelto sia areato. La presa elettrica dove attaccheremo l’elettrodomestico dovrà poi essere in grado di sostenerne il wattaggio, un dato che troviamo con facilità sul libretto d’istruzioni e in fase d’acquisto: prestiamo ancora maggiore attenzione se il locale d’installazione è condiviso da altre macchine, ad esempio una lavatrice sistemata in colonna.

Riassumiamo le caratteristiche tipiche di un’asciugatrice a pompa di calore:

  • Molto popolare, ogni casa produttrice propone un’ampia offerta
  • Prezzo d’acquisto medio: 500 €
  • Consumi ridotti e rispetto per l’ambiente
  • Tecnologia di funzionamento moderna, con un motore che inverte aria fredda e calda
  • Durata media del ciclo di asciugatura: 120 minuti
  • Accorgimenti in fase d’installazione: ambiente ventilato

Se il modello che scegliamo dispone della già citata vaschetta per raccogliere l’umidità condensata, l’installazione sarà più semplice. Alcuni prodotti utilizzano invece un sistema di evacuazione dell’acqua in eccesso che ci obbligherà a predisporre uno scarico collegato a un lavello: la stessa cosa che facciamo con una lavatrice.

Consideriamo poi l’ingombro. Un’asciugatrice di dimensioni medie misura 80 cm in altezza, 80 cm in larghezza e 65 in profondità, esattamente come una lavatrice. I due elettrodomestici possono essere sistemati uno sopra l’altro, oppure possiamo scegliere una soluzione a incasso per inserire l’asciugatrice nell’arredamento della casa. Il posizionamento della carica, allora, diventa fondamentale per gestire al meglio lo spazio: il classico oblò frontale, che in alcuni casi diventa un pannello più ampio come nelle lavastoviglie, oppure un’apertura per riempire il cestello dall’alto.

Per semplificare l’installazione, ci sono i modelli “slim”: profondità ridotta sotto i 50 cm e cestelli meno capienti, adatti a famiglie meno numerose.


Giornalista freelance, consulente editoriale e traduttore. Appassionato di tecnologia, per la casa e non, e di divulgazione

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