- 1 Asciugatrice con carica dall'alto: una soluzione ai problemi di spazio
- 2 Evitare il mal di schiena
- 3 Quali sono i vantaggi?
- 4 E gli svantaggi?
Quando si dispone di poco spazio in casa, un’asciugatrice a carica dall’alto può diventare la soluzione salva-vita. Pensiamo per esempio alla necessità di collocare l’elettrodomestico in un locale stretto, come una cantina o un piccolo ripostiglio. La situazione è ancora più complicata se decidiamo di acquistare un’asciugatrice in un secondo momento, e dobbiamo quindi “incastrarla” con gli altri mobili. Spesso la scelta più pratica è affiancarla alla lavatrice, o disporla sopra quest’ultima “in colonna”, e lo spazio va calcolato al centimetro. Vediamo allora quali sono i migliori modelli di asciugatrice con carica dall’alto in circolazione, insieme ai motivi e ai vantaggi per sceglierne una.
Asciugatrice con carica dall’alto: una soluzione ai problemi di spazio
Le dimensioni standard di un’asciugatrice, teniamolo bene a mente, sono le seguenti: 80 cm in altezza, 60 in larghezza e 60 in profondità. Ci riferiamo principalmente ai modelli più diffusi, quelli provvisti di un oblò a carica frontale, proprio come una comune lavatrice – con cui infatti condividono le misure. Quando ci armiamo di metro per controllare lo spazio a disposizione nel locale prescelto per l’installazione, dovremo però considerare anche un certo “spazio di manovra”. Spieghiamo meglio di cosa si tratta.
I modelli più recenti prevedono la possibilità di montare l’oblò su due cardini distinti, in modo che si apra dal lato destro oppure dal lato sinistro: in ogni caso, aprirlo per accedere al cestello impegnerà spazio verso il centro della stanza. La stessa cosa si può dire per gli accessori, come il filtro o la vaschetta di raccolta dell’umidità residua. Affinché l’elettrodomestico funzioni al meglio vanno entrambi svuotati e puliti con regolarità, ed è quindi fondamentale poter accedere ai vani che li contengono, spesso posizionati alla base della macchina, con facilità.
Di quanto spazio ha bisogno un’asciugatrice?
- Dimensioni standard: 80 x 60 x 60 (in centimetri)
- Dimensioni slim: 80 x 60 x 45
- Dimensioni carica dall’alto: 80 x 45 x 60 oppure 80 x 45 x 45
E in più:
- Spazio di manovra
- Spazio per cavi elettrici o tubi di scarico
Per quanto riguarda l’installazione, la maggior parte dei modelli non richiede accorgimenti particolari, ma dovremo comunque calcolare qualche centimetro di margine sulla profondità per permettere il passaggio dei cavi elettrici, fino a raggiungere la presa di corrente più vicina. In alcuni casi, poi, dovremo considerare la messa a punto di una presa d’aria verso l’esterno (modelli a pompa di calore, se non collocati in un ambiente aerato in maniera naturale) o di uno scarico per l’acqua (modelli che prevedono l’evacuazione diretta dell’umidità, anziché la sua raccolta nell’apposita tanica). Se poi scegliamo una soluzione a incasso, per inserire l’asciugatrice nell’arredamento della casa, ci servirà ancora qualche centimetro extra per sistemare correttamente la copertura.
Infine, ma non meno importante, lo spazio necessario all’utente per utilizzare l’elettrodomestico. Le faccende domestiche, per definizione, si svolgono su base quotidiana, o comunque con grande frequenza nell’arco della settimana. Mettere i capi d’abbigliamento a lavare, estrarli dalla lavatrice, inserirli nel cestello dell’asciugatrice e infine portarli in camera per disporli nell’armadio: se dovessimo svolgere ogni giorno tutte queste operazioni in un ambiente scomodo, muovendoci in spazi angusti, a lungo andare la salute delle nostre articolazioni ne risentirebbe, e non vivremmo in ogni caso un’esperienza piacevole – gli elettrodomestici, del resto, servono proprio per semplificare la vita.
Evitare il mal di schiena
Pensiamo per esempio a quegli utenti che soffrono di mal di schiena, o a quelli più anziani. Se l’asciugatrice o la lavatrice sono collocate direttamente sul pavimento, chinarsi per riempire e svuotare il cestello può diventare un’operazione davvero dolorosa; assolutamente sconsigliata, se vogliamo salvaguardare la salute delle vertebre lombari. Per questo motivo gli utenti di età più avanzata spesso preferiscono un modello a carica dall’alto: si potrà accedere al cestello dell’elettrodomestico rimanendo in posizione più dritta con la schiena. Un bel vantaggio per il nostro benessere, se adoperiamo gli elettrodomestici ogni giorno.
Quali sono i vantaggi?
Vi ricordate le misure che abbiamo citato all’inizio, cioè le dimensioni standard di un’asciugatrice? Ci sono due modi per ridurle, se andiamo incontro a problemi di spazio. Il primo è rivolgere la nostra ricerca verso un modello “slim”, che riduce la profondità sotto i 50 cm aggiungendo talvolta qualche centimetro in altezza e risparmiando sulla capacità di carico del cestello (6-7 kg in confronto ai 10 kg che può ospitare un modello più grande). Ma l’alternativa di cui parliamo oggi è proprio quella rappresentata dalle asciugatrici a carica dall’alto che invece, sviluppandosi in senso verticale, registrano misure più basse in larghezza. Un modello tipico può misurare 80 cm in altezza e 45 in larghezza, con una profondità che può essere standard, intorno ai 60 cm, o più vicina ai 50 cm come nei modelli “slim”. Un elettrodomestico sicuramente più compatto e snello, perfetto per “incastrarsi” in uno spazio ridotto, magari già occupato per metà da una lavatrice.
E gli svantaggi?
Proprio per via delle loro particolari misure, con larghezza ridotta, le asciugatrici a carica dall’alto hanno anche un volume minore rispetto ai modelli con carica dall’alto. In parole povere, all’interno del macchinario c’è meno spazio per alloggiare la tecnologia necessaria al funzionamento. Per questo motivo, spesso il cestello non sarà tra i più capienti (circa 6-7 kg) e difficilmente troveremo i più recenti modelli con sistema “a pompa di calore”. Questi ultimi si basano su un sistema a inversione di calore, come un frigorifero o un climatizzatore, grazie a un motore di dimensioni ingenti, troppo grande per la “carrozzeria” compatta di un’asciugatrice a carica dall’alto.
Le soluzioni di questo tipo si avvalgono invece di un’altra tecnologia di funzionamento, quella “a condensazione”, che si basa su un meccanismo più semplice (una resistenza elettrica che riscalda l’aria e una ventola che la diffonde nel cestello) e decisamente meno ingombrante. Si tratta di un sistema affidabile e collaudato, in uso da decenni e ancora popolare tra le marche italiane ed europee, ma meno conveniente dal punto di vista dei consumi: le asciugatrici a pompa di calore raggiungono la classe energetica A+++, secondo l’etichetta europea Energy Label, mentre quelle a condensazione si fermano alla classe B. Sono più economiche al momento dell’acquisto, ma leggermente più “pesanti” sulla bolletta.