Lavasciuga e lavatrici asciugatrici: guida completa, migliori prodotti, recensioni, opinioni

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Non sarebbe un sogno poter gettare tutti i panni sporchi nella lavatrice al mattino, prima di uscire di casa per il lavoro, e ritornare la sera per trovarli già puliti, asciutti e pronti per essere riposti al loro posto nell’armadio? Con un elettrodomestico dal funzionamento combinato, che unisce lavatrice e asciugatrice in un unico apparecchio, quel sogno potrebbe essere un po’ più vicino.

 

Cos’è una lavasciuga e come funziona?

Le lavatrici-asciugatrici, chiamate anche lavasciuga, sono un interessante compromesso. Purtroppo non possono ancora occuparsi di stirare le camicie o sistemarle in armadio automaticamente, ma si tratta comunque di meraviglie tecnologiche che uniscono i benefici di due elettrodomestici distinti in un unico macchinario; dal momento che con una sola operazione potrete ottenere abiti puliti e asciutti, la lavasciuga promette un risultato che sia maggiore della somma delle parti.

Le nostre abitudini di vita contemporanee, d’altronde, ci lasciano sempre alla ricerca di tempo per svolgere le attività quotidiane e poi ritagliarci un piccolo spazio per noi. La promessa delle lavasciuga è quella di aiutarci, in questo senso, come una soluzione universale a tutti i problemi relativi al bucato, ma è certamente una promessa ambiziosa. Il rischio è che, al contrario, un macchinario che si “sdoppia” nel dedicarsi a due compiti differenti non raggiunga una qualità sufficiente in nessuno dei due, perdendo quindi il confronto con elettrodomestici specializzati. In questa guida, proveremo a capire quale delle due versioni della storia si avvicina di più alla realtà e scopriremo, come spesso accade, che la verità sta esattamente nel mezzo: in questo caso, un valido compromesso, ma alle giuste condizioni.

Ma come funzionano le lavasciuga? Spieghiamolo in maniera semplice. Questi elettrodomestici sono la fusione tra una lavatrice a carica frontale e un’asciugatrice, generalmente un modello a pompa di calore che evacua l’umidità residua tramite condensazione. Il macchinario ha, grosso modo, le stesse dimensioni e lo stesso peso di una lavatrice. Anche le opzioni e le caratteristiche offerte dal produttore, in genere, sono le stesse che possiamo trovare nei modelli regolarmente in commercio, ma occupando metà dello spazio – un vantaggio che diventa più importante se vivete in un’abitazione di piccole dimensioni, e faticate a trovare un locale adatto per installare due elettrodomestici.

Le lavasciuga rappresentano anche una soluzione conveniente per la cura quotidiana del bucato, perché si occupano di lavare e asciugare i capi d’abbigliamento senza nessun intervento da parte vostra – in questo caso la promessa corrisponde alla verità, potrete davvero uscire di casa la mattina sicuri che i panni sporchi che avete inserito nel cestello saranno puliti e asciugati in tempo per il vostro ritorno. Alcuni dei modelli più avanzati sfoggiano anche un’opzione molto pratica: continuano a tenere il bucato leggermente riscaldato, anche dopo la fine del ciclo di asciugatura, in modo da trovarlo tiepido quando andrete ad estrarlo, prevenendo anche l’infeltrimento.

C’è ovviamente anche la possibilità di avviare i cicli di lavaggio e asciugatura in maniera separata, in modo da utilizzare la vostra lavasciuga come un elettrodomestico “tradizionale” se ne avete la necessità o se, per un giorno, volete tornare all’antica: magari fuori dal vostro appartamento c’è una bella giornata di sole e voi potete godervela a casa, e ne approfittate per stendere i panni all’aperto risparmiando qualche euro sulla bolletta. Potete stare tranquilli, però, che con la funzione asciugatrice sempre pronta non avrete nessun problema in caso di piogge improvvise o prolungate.

Come si comportano le lavasciuga in confronto alle lavatrici e asciugatrici singole?

Le lavatrici-asciugatrici combinate sfruttano la stessa modalità di lavaggio di una lavatrice a carica frontale, quindi la loro “capacità pulente” è paragonabile in tutto e per tutto ai modelli tradizionali: nella sezione relativa all’asciugatura, invece, c’è qualche differenza di cui tenere conto. Anche se utilizzano all’incirca la stessa quantità di energia di una comune asciugatrice, impiegano circa il doppio del tempo per completare un ciclo di lavoro – tre ore e mezza, in media, che in certi casi possono spingersi fino a sei ore. Questa caratteristica non rappresenta un problema se lasciate l’elettrodomestico al lavoro mentre voi siete fuori casa per l’intera giornata o durante la notte, ma potrebbe crearvi dei fastidi se invece andate di fretta, e avete bisogno urgente di capi puliti.

Per quanto possa sembrare strano, asciugare il bucato in una lavasciuga consuma anche molta acqua, talvolta più di quella utilizzata per la fase di lavaggio. Questo fa sì che chi utilizza entrambi gli elettrodomestici in maniera massiccia, su base quotidiana, potrebbe trovare una soluzione più conveniente acquistando due prodotti separati.

Le lavasciuga sono anche, in un certo senso, più complesse rispetto ai macchinari singoli, e la complessità di funzionamento è necessariamente collegata al prezzo. Al momento dell’acquisto, com’è logico, dovrete prepararvi a spendere qualcosa in più rispetto a una comune lavatrice. Se meditate di acquistare entrambi gli elettrodomestici, allora rivolgervi a un modello combinato potrà invece permettervi di risparmiare una bella somma di denaro, ma occorrerà svolgere dei conti precisi per assicurarsi che la differenza in termini di prestazioni compensi i vantaggi sul fronte dei prezzi.

La maggiore complessità tecnologica delle lavasciuga potrebbe anche tradursi in un più alto rischio di malfunzionamento. Un recente studio svolto nel Regno Unito mostra come i possessori di apparecchi combinati riscontrino un numero di problemi tecnici maggiori rispetto a chi utilizza una lavatrice semplice, ma varrà la pena notare che negli ultimi anni la qualità costruttiva delle lavasciuga è aumentata sensibilmente, proprio per venire incontro alle esigenze dei consumatori. Quando una lavatrice o un’asciugatrice si rompono, non sarà complicato sostituire la parte difettosa una volta individuato il problema: nel caso delle lavasciuga, invece, l’intervento sarà spesso più invasivo e oneroso, perché i due comparti meccanici lavorano all’unisono e occupano lo stesso spazio.

Il consumo d’acqua

La maggior parte delle lavasciuga evacua l’umidità in eccesso tramite la condensazione. A differenza dei più datati modelli “ventilati”, che introducevano l’aria nel cestello pescandola dall’ambiente esterno, tramite un tubo, per poi scaricarla all’interno del locale trasformandolo, spesso e volentieri, in una sorta di sauna, il procedimento per condensazione fa sì che l’acqua si raccolga in un’apposita vaschetta. Sarà vostra cura, poi, svuotarla regolarmente e magari riutilizzarla per innaffiare le piante, riempire il serbatoio del ferro da stiro o i deumidificatori dei caloriferi. Ma come si forma quest’acqua? Le asciugatrici mettono in circolazione l’aria nel cestello, riscaldandola tramite un motore o una resistenza elettrica, e l’umidità si separa dai capi d’abbigliamento con l’alzarsi della temperatura. Dopo essere transitata attraverso un filtro che trattiene lanugine, pelucchi e impurità, l’acqua si raccoglie nella già citata vaschetta mentre l’aria viene nuovamente riscaldata e reintrodotta nel cestello, senza sprechi.

Il cuore del meccanismo è uno scambiatore di calore. Lavora come il radiatore delle vostre auto, facendo transitare l’aria calda attraverso piccoli pannelli in metallo dalla larga superficie, per facilitarne il raffreddamento. Nelle normali asciugatrici a pompa di calore questo meccanismo è raffreddato ad aria, ma le lavasciuga utilizzano invece l’acqua. Da un punto di vista ingegneristico, se ci pensate, questa soluzione ha molto senso perché sfrutta l’altra metà del macchinario: l’acqua è già in circolo, quindi l’elettrodomestico è preparato dal punto di vista idraulico, e questo elemento è un ottimo conduttore di calore.

Tuttavia, dopo alcuni cicli di passaggio attraverso lo scambiatore di calore l’acqua raggiunge temperature troppo alte e dev’essere espulsa attraverso lo scarico, mentre nuova acqua, più fresca, viene introdotta nella lavasciuga. Il processo si ripete fino alla completa asciugatura del bucato.

Quanta acqua viene consumata, per ottenere il risultato che cerchiamo? Questo varia da modello a modello e dipende anche dal grado di umidità che avevano i vostri panni dopo il lavaggio (ovvero dalla velocità della centrifuga), ma in media possiamo considerare una quantità di 35 litri per asciugare un carico di 3,5 kg, secondo gli studi più aggiornati nel settore.

Le lavasciuga più moderne, invece, sono passate alla tecnologia detta “a pompa di calore”, oggi la più comune e avanzata nel campo delle asciugatrici, che permette di allontanarsi dal sistema con raffreddamento ad acqua: si apprezza un sensibile vantaggio in termini di consumo dell’acqua e l’efficienza energetica ne guadagna, ma si tratta nondimeno di un livello più alto di complessità, e quindi di un prezzo più importante.

Qual è la capacità di carico?

Un’altra caratteristica singolare delle lavasciuga combinate è che, talvolta, le capacità di lavaggio e asciugatura sono differenti. Perché succede questo? Perché gli abiti possono essere “pigiati” nel cestello durante la fase di lavaggio, mentre nella fase di asciugatura avranno bisogno di uno spazio maggiore per respirare e distribuire il calore in maniera uniforme – se ci pensate, accade la stessa cosa quando stendiamo i panni alla maniera tradizionale, assicurandoci che siano ben distesi sul filo per il bucato in modo da assorbire la luce del sole sulla superficie più ampia possibile. La lavasciuga deve svolgere questo doppio compito nel medesimo cestello, perciò la sua capacità di carico in fase di asciugatura sarà circa la metà del volume che può lavare.

Molti di noi, in realtà, riempiono il cestello della lavatrice soltanto per metà – soprattutto quando usiamo l’elettrodomestico su base quotidiana e abbiamo bisogno di panni puliti in breve tempo, per cui raramente questa caratteristica rappresenterà un serio problema; se invece siete abituati a effettuare cicli di lavaggio a pieno carico, dovrete probabilmente dividere il bucato dopo il lavaggio e procedere all’asciugatura in due fasi. Aggiungiamo a questa situazione anche il tempo necessario per un ciclo di asciugatura – circa tre ore, tre ore e mezza – ed ecco che il computo totale del tempo andrà considerato con cura all’interno della giornata. Il rischio è di ridursi alla sera tardi, quando vorremmo andare a dormire ma aspettiamo che la lavasciuga abbia finito il suo compito.

Un confronto: lavasciuga contro lavatrici e asciugatrici tradizionali

Analizziamo in maniera schematica le caratteristiche dei modelli combinati e di quelli singoli.

Ecco i vantaggi di una lavasciuga.

Pro

  • La performance, in fase di lavaggio, è del tutto comparabile alle lavatrici singole
  • Due elettrodomestici distinti che occupano lo spazio di uno solo; una soluzione ideale e compatta per chi vive in spazi ristretti
  • Potrete lavare e asciugare i vostri panni senza intervenire direttamente: inserite i panni sporchi alla mattina ed estraeteli alla sera, puliti e già asciutti, senza bisogno di spostare il carico da un elettrodomestico all’altro
  • Potrete utilizzare le due funzioni, lavaggio e asciugatura, in maniera indipendente: avrete quindi una normale lavatrice, ma col vantaggio di poter asciugare rapidamente il bucato all’occorrenza
  • >Il prezzo d’acquisto e quello relativo ai consumi sono all’incirca equivalenti rispetto a una lavatrice a carica frontale e un’asciugatrice a condensazione
  • Le lavasciuga combinate evacuano l’acqua per il principio di condensazione e non richiedono nessuno scarico per l’aria calda in fase d’installazione; potrete sistemarle dove preferite, con le stesse accortezze che rispettereste per una lavatrice

Ecco invece i motivi per cui preferire l’acquisto di due elettrodomestici separati.

Contro

  • La capacità di asciugatura, in genere, è la metà della capacità di lavaggio
  • Alcuni modelli utilizzano un’ingente quantità d’acqua durante l’asciugatura, in aggiunta all’acqua sfruttata per il lavaggio
  • Le lavasciuga a pompa di calore, invece, sono efficienti dal punto di vista energetico e non utilizzano il sistema del raffreddamento ad acqua. Sono tuttavia più complesse e costose
  • Alcune lavasciuga hanno dimensioni leggermente superiori allo standard, quindi controllate con attenzione e misurate lo spazio in cui andrete a installarle
  • I sondaggi e gli studi di settore mostrano come, storicamente, le lavasciuga siano più soggette a guasti e malfunzionamenti. Il progresso tecnologico, però, sta operando un’inversione di rotta e oggi anche le lavasciuga possono dirsi totalmente affidabili.
  • In caso di guasti, saranno spesso necessari interventi più invasivi e onerosi per sostituire o riparare l’intero meccanismo; è più difficile isolare una delle due parti
  • La capacità di carico complessiva di una lavasciuga, in genere, è inferiore a quella che potreste sfruttare con due elettrodomestici separati. Potreste anche risparmiare tempo avviando i due cicli, lavaggio e asciugatura, contemporaneamente sui due macchinari
  • Il tempo necessario per l’asciugatura è, in media, di tre ore e mezza. Le asciugatrici specializzate, invece, sono più rapide

Perché comprare una lavatrice asciugatrice combinata?

Le lavasciuga combinate sono un’ottima opzione per chi vive in città, dove abitare in condomini dagli spazi ristretti significa che ogni centimetro vale come un metro. Inoltre, dopo una lunga giornata in ufficio, si apprezzerà grandemente il vantaggio di poter tornare a casa e trovare il bucato ad aspettarci, già pulito e asciutto. Per una piccola famiglia, di due persone, o anche per un single che vive da solo, la ridotta capacità di carico (se confrontata coi modelli individuali) non rappresenterà il minimo problema. Usando un po’ di fantasia, scopriamo che le lavasciuga risultano perfette anche in situazioni particolari. Una casa per le vacanze, ad esempio, se volete permettervi un piccolo lusso senza operare un investimento che risulterebbe inefficiente, se sfruttato solo per pochi mesi l’anno. O ancora, le lavasciuga possono essere montate con successo su un grosso camper o una barca, per chi è appassionato di questi particolari tipi di “case itineranti”.

Si tratta anche di un’alternativa interessante se non volete disfarvi del tutto dell’abitudine di stendere i panni all’aperto, sul classico filo da bucato, e quindi siete orientati all’acquisto di una comune lavatrice, ma volete comunque godere della tranquillità che deriva dal sapere che, in caso di emergenze (come una pioggia improvvisa o un periodo di maltempo prolungato) potrebbe approfittare del “lusso” di asciugare i panni in maniera automatica – a un piccolo costo, ovviamente.

Siccome l’intervento manuale è sensibilmente ridotto, perché la lavasciuga fa tutto il lavoro da sola, questo tipo di elettrodomestico sarà indicato anche a chi soffre di ridotta capacità di movimento: la sua salute, specialmente quella della schiena che deve piegarsi all’altezza del cestello, ne gioverà.

Invece, se intendete sfruttare la funzione di asciugatura in maniera massiccia e quotidiana, per preparare il bucato necessario a una famiglia numerosa, forse vi troverete più a vostro agio con due elettrodomestici separati, ma specializzati ciascuno nella propria funzione.

La questione economica, tuttavia, è molto dettagliata e sensibile in questi casi. Una lavasciuga affidabile, di una buona marca conosciuta a livello internazionale e con una tecnologia moderna al suo interno, costa più di una lavatrice singola (almeno 400€ in media, ma è molto facile salire a 600, 700 od oltre) ma risulta spesso più economico che acquistare due apparecchi, una lavatrice e un’asciugatrice, di un simile livello di qualità.

Il sistema di funzionamento, poi, fa la differenza. Le lavasciuga più costose, che come detto si avvicinano ai 700€, sono equipaggiate con una tecnologia a pompa di calore che, come avviene anche nel settore delle asciugatrici, compensano con minori consumi il prezzo d’acquisto maggiore. Viceversa, i tradizionali modelli a condensazione hanno una classe di efficienza energetica più bassa (B, in genere, contro la A o A+++ delle concorrenti) che si traduce in consumi più alti; anche il consumo di acqua, nel caso particolare delle lavasciuga. Il prezzo d’acquisto, tuttavia, sarà più vantaggioso per le nostre tasche.

La questione relativa a guasti, malfunzionamenti e riparazioni, come abbiamo accennato, va valutata con intelligenza. Anche se i dati suggeriscono un rischio maggiore per le lavasciuga combinate, rivolgendovi a un modello di recente produzione raggiungerete gli stessi standard di qualità che le case di tecnologia per la casa osservano per le loro lavatrici e asciugatrici singole.

Scetticismo o soluzione definitiva? Un buon compromesso

Se le lavasciuga combinate, a cestello singolo, svolgessero il loro lavoro alla perfezione, sarebbero davvero l’elettrodomestico definitivo per il bucato. Considerate i vantaggi più evidenti: occupano metà dello spazio rispetto alle due macchine distinte, e non c’è bisogno di trasferire il bucato dall’una all’altra.

Tutte le case produttrici di tecnologia per la casa si sono cimentate, una dopo l’altra, a rendere realtà questa promessa della “soluzione perfetta”. Sono passati alcuni decenni dalla messa in produzione dei primi modelli, e ancora non hanno scalzato, nella classifica della popolarità presso i consumatori, le lavatrici e le asciugatrici tradizionali. Che lezione dobbiamo trarre da questa situazione? Che le lavasciuga rappresentano, forse, un esperimento fallito? No, tutt’altro!

Si tratta tuttavia di un problema che ci mette di fronte ai limiti della tecnologia, spesso meno evidenti rispetto ai vantaggi che la diffusione degli elettrodomestici hanno apportato alle nostre vite rendendole quasi “perfette”. Semplicemente, nel caso delle lavasciuga, la soluzione perfetta non esiste – perché unire due macchinari ugualmente affidabili e tecnologicamente sviluppati nello spazio di uno solo sarebbe davvero impossibile per le conoscenze tecniche di cui disponiamo attualmente.

Ma questo non significa nemmeno che dobbiamo rinunciare alla qualità o rassegnarci a un prodotto poco affidabile. Le lavasciuga rappresentano, come ogni altro prodotto in questo settore della tecnologia domestica, un’alternativa a disposizione del consumatore. Hanno i loro vantaggi e i loro difetti, i loro pro e i loro contro: starà alla singola famiglia valutarli, confrontarli con le proprie esigenze, aggiungere all’equazione la propria disponibilità economica (sia nell’immediato, in termini di prezzo d’acquisto, sia a lungo termine quando entrano in gioco i consumi mensili) e infine operare la scelta più conveniente: col supporto di guide come questa, per orientarsi tra le varie proposte che ci presenta il mercato.

Le caratteristiche da considerare per l’acquisto più conveniente

Chi acquista una lavasciuga, l’abbiamo già accennato, è attratto principalmente dai vantaggi che questo elettrodomestico combinato offre in termini di spazio. Assicuratevi quindi che le dimensioni siano compatibili col locale che avete scelto per l’installazione. Le misure standard sono le medesime di una lavatrice o di una asciugatrice singola: 80 centimetri in altezza, 60 centimetri in larghezza e 60 centimetri in profondità, per un peso intorno ai 65 kg.

La capacità di carico va di pari passo con le dimensioni del modello; misure più piccole corrispondono, in genere, a una capacità di carico ridotta. Questa caratteristica deve riflettere le abitudini della vostra famiglia, adattandosi al volume di panni che desiderate lavare e asciugare ogni giorno. Sarebbe sconveniente, da un punto di vista energetico, avviare la lavasciuga a metà carico ogni giorno, mentre caricarla più del dovuto sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare surriscaldamenti. Si va da un minimo di 3,5 kg di capacità di carico fino a un massimo di circa 10 kg per i modelli più avanzati, di dimensioni più grandi. Nel particolare caso delle lavasciuga, considerate che la capacità di carico per la fase di asciugatura è circa la metà di quella relativa al lavaggio: un modello con cestello di capienza particolarmente contenuta, quindi, potrebbe non bastarvi.

Veniamo alla parte elettronica. Come le lavatrici e le asciugatrici singole, anche le lavasciuga sono equipaggiate con un menu digitale da cui potrete selezionare il programma che preferite. Alcuni esempi? Potrete selezionare la temperatura dell’acqua e la velocità della centrifuga, così come eventuali soluzioni più “gentili” che evitino di rovinare quei capi composti da tessuti delicati, come lana o seta. In fase di asciugatura, inoltre, c’è la possibilità di richiedere alla lavasciuga una fase di pre-stretch, che allunga i capi per diffondere meglio il calore, oppure la funzione pronto armadio che vi eviterà di ricorrere al ferro da stiro. Il campo di opzioni disponibili è molto ampio, e sarà un divertimento scoprirlo coi vostri occhi e confrontare le varie possibilità da modello a modello.

Concentratevi, tuttavia, sulle funzioni che potrebbero farvi più comodo a seconda delle vostre abitudini e preferenze, ad esempio, se lavate spesso capi in lana e userete in maniera continua il programma appropriato. Cercate quindi un modello che vi proponga queste soluzioni. In alternativa, se non avete esigenze particolari, potrete orientarvi verso modelli più semplici risparmiando magari qualche euro in fase d’acquisto.

L’opinione degli esperti e dei consumatori

Lavasciuga combinata o la doppietta lavatrice + asciugatrice? Si tratta di un dilemma senza soluzione, dove molto dipende dai gusti personali che, talvolta, diventano quasi una questione di “tifo”.

Chaim Shanet è il responsabile di una catena di riparazioni americana, la Mr. Appliance con sede a Brooklyn, e a questo proposito dice:

I miei clienti, quando si parla di lavasciuga, o le amano o le odiano. Non c’è una via di mezzo”.

Donna Kuper, invece, lavora nel settore della pulizia e dell’organizzazione degli spazi e ha un’opinione più decisa.

Per chi ha a che fare con spazi ristretti, i modelli combinati sono insostituibili. Nella comunità degli appassionati di camper, tutti adorano le lavasciuga”.

Poco tempo fa il giornale The Guardian, prestigiosa testata britannica, ha parlato proprio delle lavasciuga all’interno della sua rubrica sull’economia domestica Money, interpellando i lettori sulle loro preferenze. Ecco i pareri più interessanti:

“Fanno il loro lavoro, ma di solito la capacità massima di carico per l’asciugatrice è più piccola di quella della lavatrice, per cui la scelta migliore è orientarsi verso un modello con alta capacità di carico, sopra gli 8 kg, così anche l’asciugatura sarà efficace. Bisogna anche accettare il fatto che sono piuttosto costose e, visti tutti i meccanismi extra che montano, si guasteranno leggermente più spesso di una lavatrice normale” – Daniel Thompson

“Ho una cucina molto piccola, perciò acquistai una lavasciuga sette anni fa, appena trasferita. Aveva una garanzia di cinque anni, se ben ricordo, approfittai di un’offerta conveniente e me la portai a casa per un buon prezzo. Non ho mai avuto problemi meccanici di nessun tipo, non ha mai richiesto nessun intervento di sostituzione. Lo so, sembra una cosa drammatica, ma non potrei più vivere senza la mia lavasciuga, e il motivo è questo. Di solito lavo i vestiti e poi avvio un ciclo di asciugatura rapido, circa venti minuti, mentre i capi più ingombranti (camicie, pantaloni e cose simili) vado subito ad appenderli sul terrazzo. Così risparmio tempo e significa anche che non devo stirare quasi mai. E io non sopporto proprio stirare! Per questo dico che non potrei vivere senza la lavasciuga: mi ha cambiato la vita :-)” – Kathleen Flint

“Sostanzialmente, si tratta di un macchinario che fa da solo il lavoro di due. La domanda quindi deve essere: quanto hai veramente bisogno di un’asciugatrice? E parliamo di un’asciugatrice piccola, perché la capacità di carico è ridotta rispetto a quella della lavatrice. Se ne cerchi una che abbia la migliore efficienza energetica il budget si esaurirà in fretta, soprattutto se vai ad acquistare modelli che abbiano una garanzia più lunga, almeno cinque anni: secondo me sono necessari, perché le lavasciuga sono più complesse e rischiano di rompersi più spesso – di conseguenza, capita di spendere di più per le riparazioni” – Hans J

“Una lavasciuga di fascia media costa, più o meno, quanto una lavatrice singola e un’asciugatrice vecchio stile, ventilata. Quando finalmente acquistammo la casa in cui vivevamo in affitto, non c’era spazio nel muro per applicare una ventola all’esterno e io dovevo disfarmi della mia asciugatrice, che dopo otto anni di onorato servizio non funzionava più. Cercai un’asciugatrice a condensazione, anche se avevo paura che non sarebbe stata all’altezza, ma mi incuriosiva la lavasciuga combinata che avevamo al lavoro, quindi mi feci una cultura con le recensioni online. La tecnologia negli ultimi anni è migliorata parecchio! Io utilizzo l’asciugatrice solo per quattro mesi l’anno, quando fuori è troppo umido o viene buio troppo presto per stendere i panni all’aperto, e non mi piace avere i panni umidi appesi per casa. Sono due anni che utilizzo una lavasciuga e queste sono le mie opinioni in merito.

  • Lo spazio risparmiato non installando un’asciugatrice a parte è comodissimo
  • La funzione asciugatrice tende a seccare troppo i capi, per via dei sensori automatici, allora utilizzo il timer manuale dopo aver fatto un po’ di pratica per trovare la tempistica giusta
  • La lanugine (con gli asciugamani nuovi, per esempio) può diventare un problema serio. Nelle vecchie asciugatrici ventilate andava a ostruire lo scarico, nei modelli recenti come il mio si raccoglie nel filtro ma se è troppa finisce via con l’acqua. Ogni tanto bisogna fare un ciclo di pulizia, altrimenti il ciclo successivo rischia di essere compromesso. Ho imparato con la pratica, anche in questo caso, lavo tutti i giorni le mie divise da infermiera
  • La funzione lavaggio è molto, molto meglio rispetto a quella della mia lavatrice di quindici anni fa
  • Ho una capacità di carico di 9 kg per il lavaggio, davvero notevole, ma solo 5 kg per l’asciugatura. A volte preferisco separare i capi sintetici; quelli si asciugano in fretta da soli, e li stendo all’aperto per risparmiare tempo e spazio”. – Melissa

Giornalista freelance, consulente editoriale e traduttore. Appassionato di tecnologia, per la casa e non, e di divulgazione

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