Ci sono alcuni tipi differenti di asciugatrice: elettrica, a condensazione, a pompa di calore e a gas. Il costo d’acquisto e il consumo energetico variano a seconda del tipo. Le asciugatrici elettriche, che si dividono in stendini elettrici o asciugatrici a “pallone”, possono costare meno di 40€ in negozio, ma se volete uno dei migliori modelli in circolazione dovrete valutare di spendere circa il doppio.
La spesa mensile dipende da vari fattori, come la capacità di carico dell’elettrodomestico e il costo dell’energia elettrica secondo l’accordo che avete siglato con l’azienda fornitrice, ma si può ipotizzare una spesa annua di circa 100€.
Le asciugatrici a condensazione sono leggermente più costose di una asciugatrice elettrica. I prezzi partono dai 200€, ma dovrete prepararvi a spendere qualche euro in più se volete uno dei modelli più affidabili: occhio alle offerte e alle occasioni, con alcune opportunità per validi acquisti intorno ai 250€. Questa tipologia di asciugatrici si colloca nella classe di efficienza energetica B, per un consumo annuo di circa 96€ per modelli da 6-7kg di capacità di carico.
Le asciugatrici a pompa di calore sono molto meno costose da mantenere rispetto a quelle a condensazione, ma hanno un prezzo più alto al momento dell’acquisto, riducendo così il potenziale risparmio. Esistono in circolazione modelli che costano meno di 450€, ma più spesso la cifra richiesta si aggira sui 500€ e li supera leggermente, fino a 600-700€. Se desiderate un modello super-accessoriato, con cestello di grande capacità (fino a 10 kg) e magari con un’attenzione particolare al design, il prezzo può salire verso i 1000€, ma con la certezza di portarsi a casa un prodotto al top della gamma. I costi d’acquisto, in ogni caso, stanno scendendo per venire incontro all’aumentata richiesta dei consumatori. La classe di efficienza energetica va da A ad A+++; molto conveniente per il portafogli e per l’ambiente, con una spesa annua sulla bolletta di circa 30€.
Le asciugatrici a gas hanno spese di mantenimento simili ai modelli a pompa di calore. Non sono molto diffuse nel nostro paese (sono invece molto comuni in America, Regno Unito e Giappone) e richiedono un tecnico specializzato per effettuare l’installazione perché si comportano come una vera e propria caldaia. La spesa annua è vantaggiosa perché la materia prima, il gas metano, è un combustibile a buon mercato; per quanto riguarda i consumi di energia elettrica, anche qui ci collochiamo nelle massime classi di efficienza energetica. Il costo d’acquisto parte da cifre superiori a 500€, in genere, e supera i 1500€ per i modelli pensati per il pubblico più esigente.
Questa distinzione, più che la tipologia di funzionamento, riguarda il modo in cui l’elettrodomestico espelle l’umidità in eccesso. Le asciugatrici a condensazione raccolgono l’umidità dai capi d’abbigliamento bagnati in un’apposita vaschetta, da svuotare quando raggiunge la piena capienza. Quelle ventilate, invece, espellono semplicemente l’aria umida attraverso uno scarico messo in comunicazione con l’esterno della casa. Le asciugatrici a condensazione sono considerate generalmente più convenienti, perché in fase d’installazione non dovrete sistemarle vicino a un muro, vicino a una finestra o praticare un foro nella parete. Tuttavia, hanno un costo d’acquisto leggermente maggiore rispetto a quelle ventilate, e utilizzano una piccola parte di energia elettrica in più.
Alcune asciugatrici, per il loro funzionamento, sfruttano una pompa di calore studiata per riscaldare nuovamente e riutilizzare l’aria già in circolazione nel cestello. Questa strategia le rende molto efficienti sul piano energetico e quindi più convenienti dei modelli standard a condensazione, anche se certe volte comportano una durata maggiore del ciclo di asciugatura.
Le asciugatrici “intelligenti” sono anche dette “smart”, “automatiche” o “a sensori”. Utilizzano dei sensori di umidità che determinano la condizione dei capi d’abbigliamento nel cestello e arrestano automaticamente il ciclo di lavoro quando il bucato è asciutto. Questo ci risparmierà la fatica di studiare i settaggi dell’elettrodomestico in prima persona, anche se i sensori devono rispettare un certo margine nell’individuare il livello di umidità.
Potete venire incontro alla tecnologia separando i capi d’abbigliamento in base al tessuto e alla tipologia, così da inserire nel cestello un bucato uniforme. Capi misti – ad esempio, abbinare jeans in denim di stoffa spessa con copricuscini e federe in cotone – possono confondere i sensori rallentandone il lavoro.
Se entrambi gli elettrodomestici sono stati prodotti dalla stessa azienda, sarà facile trovare in commercio un apposito kit divisorio per posizionare l’asciugatrice sopra la lavatrice. Questi kit possono essere reperiti direttamente dal produttore oppure nei principali negozi di tecnologia per la casa; rappresentano una valida alternativa alle lavasciuga, se siete in difficoltà con lo spazio, perché i due elettrodomestici si impilano in altezza occupando, a conti fatti, lo spazio di uno solo. Si possono acquistare anche dei kit universali, utili se avete acquistato i due macchinari da due differenti marche. Sono in grado di “incollare” qualsiasi asciugatrice sulla parte superiore di una lavatrice a carica frontale, anche se i kit specifici per ogni brand funzioneranno in maniera più efficace.
Si sconsiglia, invece, di praticare questa soluzione “in colonna” senza avvalersi degli accessori necessari, semplicemente appoggiando l’asciugatrice sopra la lavatrice. Teniamo ben presente che i due macchinari, quando messi in funzione, generano vibrazioni molto forti; hanno bisogno quindi di una grande stabilità, o un movimento eccessivo potrebbe causare la caduta dell’asciugatrice, con relativi ingenti danni.
Se acquistate i due elettrodomestici nello stesso momento, magari per arredare una nuova casa, studiando il catalogo delle principali case produttrice troverete modelli progettati appositamente per lavorare in coppia ed essere sistemati in colonna, condividendo spesso la medesima linea di design.
La tipologia di asciugatrice più indicata per essere sistemata nel vostro garage dipende dalle necessità in fase d’installazione. Qualsiasi modello avrà bisogno, per cominciare, di una presa elettrica sufficientemente vicina per collegare la spina. Come accennavamo in precedenza, i modelli che espellono l’umidità residua tramite la ventilazione richiederanno l’installazione di un tubo rivolto all’esterno, cioè uno scarico all’aria aperta che può essere rappresentato da un passaggio scavato nel muro o un foro praticato nel vetro di una finestra.
Le asciugatrici a condensazione e quelle a pompa di calore sono le più facili da installare perché riciclano calore e umidità all’interno del macchinario; in genere, non richiedono l’installazione di un tubo di scarico per l’acqua o per il vapore. Le asciugatrici a pompa di calore, però, raggiungono temperature più elevate e sarà importante assicurarsi che il macchinario abbia un buon margine di spazio intorno a sé, e che venga collocato in un ambiente ben ventilato.
Teniamo a mente che, come ogni elettrodomestico, le asciugatrici non lavorano al meglio se sistemate in un locale non consono, con condizioni non adatte alla loro tecnologia che tendono, col tempo, a mettere le varie componenti “sotto pressione”: il rischio è quello di andare incontro ad asciugature poco efficienti, malfunzionamenti temporanei e, nel peggiore dei casi, guasti di grande rilievo. In questo senso le asciugatrici a pompa di calore sono più sensibili, ed è bene che l’ambiente non sia troppo caldo o troppo freddo: nel manuale d’istruzioni allegato all’elettrodomestico troverete tutte le informazioni utili per il corretto utilizzo.
Le asciugatrici ventilate hanno bisogno di uno scarico che le metta in comunicazione con l’esterno, nella forma di un tubo, spesso in acciaio, che attraversi un foro nella parete o nella finestra. Si tratta di modelli poco diffusi e ormai superati da tecnologie più recenti; necessitano di uno scarico perché si liberano del calore generato durante il ciclo di asciugatura semplicemente espellendolo all’esterno.
Per quanto riguarda la condensa, la maggior parte dei macchinari è provvista di una vaschetta di raccolta, situata alla base dell’elettrodomestico e facilmente accessibile perché possa essere svuotata regolarmente: in questo modo, l’umidità che evapora all’interno del cestello si trasforma in acqua (riciclabile peraltro nel ferro da stiro, nei deumidificatori dei caloriferi o per innaffiare le piante). In questo caso non dovrete preoccuparvi di nulla, in fase d’installazione: caso diverso invece per quei modelli, sempre più rari, che evacuano l’acqua prodotta durante l’asciugatura con uno scarico diretto nel lavello, come accade per la lavatrice.
Parliamo ora delle asciugatrici a pompa di calore. In genere, è sufficiente un ambiente aerato per trattare efficacemente il calore generato dall’alta temperatura di funzionamento, avendo l’accortezza di lasciare qualche centimetro di margine tra l’elettrodomestico e gli altri elementi del locale, così che le ventole possano “respirare”. Se siete obbligati a sistemarla in un ambiente di dimensioni ridotte, occorrerà installare un tubo di acciaio inox che conduca all’esterno, come nel caso delle asciugatrici ventilate.
Le asciugatrici a gas meritano un capitolo a parte, e sotto questo particolare aspetto vanno trattate come una vera e propria caldaia. Possono essere sistemate direttamente all’esterno, per evitare ulteriori interventi, ma si tenga presente che non è il loro ambiente ideale per il funzionamento, e si dovrà proteggere il macchinario dalle intemperie. L’installazione standard è eseguita da un tecnico specializzato che seguirà la norma prevista dalle certificazioni per la sicurezza: si tratterà, anche in questo caso, di praticare un foro che metta in comunicazione l’elettrodomestico con l’esterno, per liberare nell’aria aperta il vapore di scarico e i prodotti della combustione.
Le asciugatrici sono ormai prodotti familiari in tutti i paesi industrializzati, e tutte le principali marche di tecnologia per la casa hanno cominciato a costruirle e commercializzarle in più versioni e tipologie. Per questo motivo l’offerta sul mercato può sembrare disorientante, ma la situazione non è diversa da quella di qualsiasi altro elettrodomestico. Se avete già un vostro “brand preferito”, quello a cui magari siete affezionati perché avete riscontrato una particolare affidabilità nei loro prodotti, o magari perché ne condividete la linea scelta per il design, provate a consultare il catalogo del marchio, a eseguire una semplice ricerca sul web o a curiosare nel più vicino negozio dedicato al settore: troverete sicuramente una proposta che fa per voi.
Molti utenti preferiscono rimanere fedeli alle marche italiane, sinonimo di grande tradizione e qualità, tant’è vero che alcune di esse continuano a battezzare col proprio nome le catene di prodotti pur essendo state acquisite da grandi multinazionali dell’elettronica. Le asciugatrici delle marche italiane sono forse le più attente al risparmio immediato, con tante proposte per occupare meno spazio in casa senza rinunciare alla tecnologia. Tra le tante, possiamo citare Indesit, Smeg, Zoppas, San Giorgio, Ariston, Candy, Rex e Ignis. Sicuramente ne avete riconosciute alcune; un’altra peculiarità delle marche italiane è legata alla grande tradizione industriale del nostro paese, nello specifico nel settore del design, con soluzioni estetiche apprezzate dal pubblico e dalla critica.
Sulla scena europea, per quanto riguarda l’elettronica è sempre la Germania a farla da padrone, ma non bisogna sottovalutare il colosso svedese Electrolux, con le sue linee Solarex e Aqualtis, o la nuova realtà turca Beko, già ben radicata nel nostro paese per via della sua convenienza. I modelli tedeschi (parliamo di marche come Miele, Bosch, AEG, Siemens) puntano su componentistica di massima qualità, scelgono un design sobrio e implementano tutte le tecnologie più recenti, anche sul fronte digitale.
Infine, l’economia globale ormai in voga da qualche anno ha portato sul mercato europeo anche asciugatrici da altri continenti. I brand americani sono all’avanguardia fin dal secondo dopoguerra nell’ambito degli elettrodomestici, e nomi come Whirlpool, Hotpoint e Hoover fanno ormai parte della nostra memoria. Per chi preferisce le nuove tendenze che vengono dall’Asia, invece, ci si potrà rivolgere a multinazionali di vasto successo, conosciute per una gamma di prodotti che vagli smartphone ai personal computer passando per gli elettrodomestici: ci riferiamo soprattutto a LG e Samsung, entrambe coreane, che propongono asciugatrici dal design moderno con un occhio al risparmio.
Prima di acquistare un elettrodomestico come un’asciugatrice, è bene vagliare tutte le opzioni possibili. Al giorno d’oggi è possibile trovare una vasta scelta di modelli sia nei negozi della grande distribuzione che nei principali store online, e noi suggeriamo di combinare le due strategie d’acquisto, approfittando dei vantaggi di entrambe fino a raggiungere la soluzione più adatta per voi.
Internet ci garantisce un accesso immediato a tutte le informazioni, e potrete consultare con la massima calma le specifiche tecniche dei modelli che avete adocchiato per la vostra casa; nel mentre, tenete sempre un occhio aperto per offerte, sconti e iniziative promosse dal rivenditore o dal produttore stesso.
Tuttavia, niente batte la possibilità di visionare in prima persona l’elettrodomestico presso un negozio; avrete così modo di accorgervi del “colpo d’occhio” di ogni modello, oltre a testarne con mano le dimensioni e la solidità delle sue parti, per capire se potrebbe integrarsi bene con l’arredamento della vostra casa. Anche i negozi fisici, ovviamente, prendono parte a promozioni e sconti, e avrete inoltre la possibilità di chiedere informazioni agli esperti presenti in negozio.
Nulla vi vieta, insomma, di provare entrambe le strade!
Non tutte le famiglie dispongono, nel proprio appartamento, di un ampio locale dove disporre gli elettrodomestici più ingombranti. Talvolta ci si deve accontentare di un piccolo locale, di una cantina, di un seminterrato o di un bagno. Le case produttrici di tecnologia per la casa offrono alcune soluzioni interessanti ai vostri problemi di spazio.
La prima è rappresentata dalle asciugatrici slim. Si tratta di modelli che misurano meno di 50 cm di profondità; un bel guadagno rispetto alle misure standard, che vi consentirà di portare a casa un elettrodomestico più compatto e più facile da inserire nell’ambiente che avete scelto. Grazie alla profondità ridotta il macchinario “ruberà” meno spazio al centro della casa; si tratta, in ogni caso, di asciugatrici complete di tutti gli accessori e delle tecnologie più recenti, semplicemente “ridotte” in scala più piccola.
La possibilità di sistemare l’asciugatrice in colonna, quindi disposta in verticale sopra la lavatrice, è un toccasana per chi vive in spazi ristretti. I due elettrodomestici occuperanno, in sostanza, lo spazio di uno solo; dovrete però assicurarvi che i due prodotti siano compatibili, in termini di misure, per essere sistemati a contatto, provvedendo all’installazione di un apposito kit di sostegno. Sarà più semplice se comprate i due elettrodomestici nella stessa occasione, rivolgendovi alla stessa marca che propone modelli abbinati.
In alternativa, le asciugatrici con carica dall’alto presentano una possibilità accattivante. Oltre a ridurre di qualche centimetro la profondità, risparmiano molto spazio in termini di altezza e sono perfette per gli utenti con problemi alla schiena o di età avanzata: dovranno piegarsi meno del solito per accedere al cestello, salvaguardando la propria salute in quest’attività che compiamo su base quotidiana. Si consideri tuttavia che non potranno essere utilizzate in colonna, proprio per via della carica dall’alto, e date le dimensioni minime non sono in grado di installare tecnologie recenti come quella “a pompa di calore”: il sistema di funzionamento della asciugatrici a carica dall’alto è quello a condensazione, più tradizionale.
Per risolvere i casi più difficili, potreste setacciare il mercato alla ricerca di un’asciugatrice a parete, da installare dunque sul muro azzerando lo spazio occupato a terra. I modelli di questo tipo hanno misure uniformi nelle tre dimensioni, quasi come un cubo, e sono davvero ultra compatte. Il cestello, chiaramente, avrà una capacità di carico ridotta: dai 3,5 ai 5 kg, in genere.
Se nessuna di queste alternative fa al caso vostro, potreste dare una chance alle asciugatrici elettriche o “a pallone”. Possono essere sistemate in qualsiasi punto della casa. Una volta aperto il telo che protegge i panni appesi può diventare un po’ ingombrante negli spazi domestici, ma il lato positivo è che potete spostarla a piacimento e riporla in un armadio o uno sgabuzzino quando non la utilizzate, ripiegandola.
Negli ultimi anni l’asciugatrice è passata da lusso a piacevole necessità. Questo è vero per molte delle nostre famiglie, dove non possiamo più permetterci di occuparci delle faccende domestiche con la stessa calma di un tempo. Pensiamo alle operazioni richieste per asciugare il bucato nella maniera tradizionale. Prima di tutto bisogna disporre di uno spazio esterno: la migliore soluzione possibile è un giardino, provvisto di un’area dedicata con pali e fili per il bucato, ma molti devono accontentarsi di un balcone, un davanzale o un semplice filo steso fuori dalla finestra.
Le condizioni meteorologiche, però, non dipendono da noi. Il clima ideale è rappresentato da una giornata soleggiata ma ventilata; una circostanza comune d’estate, specialmente nelle aree meridionali, ma meno frequente negli altri periodi dell’anno e nel resto del nostro paese. La pioggia è la nemica numero uno; a volte può sorprenderci anche in una bella giornata di sole, rovinando il lavoro compiuto fino a quel momento. Se siamo in casa, possiamo intervenire tempestivamente e “salvare” il nostro bucato, ma se siamo usciti dovremo arrenderci alle condizioni meteo.
Oltre a questo, consideriamo il tempo necessario per estrarre i panni bagnati dalla lavatrice, portarli fino al luogo dedicato all’asciugatura, appenderli con grucce e mollette, poi ripetere l’operazione una volta asciutti. Tutti gesti che occupano pochi minuti, ma che prendono molto spazio nel corso della nostra giornata se messi tutti insieme. Il principale vantaggio dell’asciugatrice, dunque, è che saremo completamente indipendenti dalle condizioni meteorologiche. Se abbiamo fretta di indossare un certo capo di abbigliamento o di mettere lenzuola pulite sul letto, avremo ogni oggetto pronto nel giro di poche ore anche se fuori piove. Uno di quei privilegi di cui, una volta provato, non si può più fare a meno.
In secondo luogo, questo elettrodomestico ci permette di risparmiare tempo, e il tempo – come sappiamo bene nella società di oggi – è denaro. Il ciclo di asciugatura dura in media due ore. Al termine, basterà portare il cestello coi capi asciutti in casa, piegarli e riporli nell’armadio, senza bisogno di stiratura o ulteriori trattamenti. Considerate che le moderne asciugatrici sono dotate di programmi che personalizzano l’asciugatura a seconda delle esigenze e del tipo di tessuto inserito nel cestello, limitando ancora di più l’impegno da parte vostra.
Non solo: tra le varie opzioni troviamo il ciclo di asciugatura rapido, per quando si ha davvero fretta, la partenza programmata e la possibilità di operare sul menu digitale tramite il nostro smartphone, anche quando siamo fuori casa. Per chi passa molte ore al giorno lontano dal nido domestico, insomma, l’asciugatrice diventa uno strumento fondamentale per facilitare la vita, e goderci il poco tempo libero a disposizione con maggiore qualità. La prospettiva di tornare a casa e trovare il bucato ad attenderci già pronto e asciutto è davvero allettante.
L’ultimo vantaggio degno di nota è quello di cui si parla meno, ma è il più importante per la nostra salute e per le nostre abitudini quotidiane. Se asciughiamo i panni alla vecchia maniera e incappiamo in una giornata di pioggia, o se proprio non disponiamo di uno spazio all’esterno, saremo costretti a stendere il bucato in casa. Un’operazione poco salutare: i panni bagnati, che si asciugano lentamente con l’aiuto dei caloriferi o di una stufa, rilasciando un’alta percentuale di umidità che, addensandosi sulle pareti, si trasforma in condensa, cioè l’habitat ideale per muffe e spore. I deumidificatori per ambienti possono fornire un piccolo aiuto, ma nulla a che vedere con le alte temperature dell’asciugatrice, capaci di disperdere l’umidità senza rischi e in brevissimo tempo.
Se invece stendiamo i panni all’aperto, anche in una giornata di sole esporremo il nostro bucato a un nemico invisibile: l’inquinamento, costituito anche da particelle sottili che aderiscono ai capi d’abbigliamento. Se vivete in città, il pericolo è davanti agli occhi tutti i giorni, sotto forma di nebbia o smog; ma con l’aumentare delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, coi relativi allarmi per la salute dell’ambiente, il problema si è allargato anche alle aree residenziali e periferiche. La questione riguarda sia la salute dei vostri capi, sia il benessere di voi che li indossate. Le asciugatrici offrono un valido aiuto, perché il bucato non sarà mai esposto all’esterno mentre asciuga e le alte temperature, unite al lavoro svolto preventivamente dalla lavatrice, neutralizzeranno eventuali rischi di natura batterica residui sui capi d’abbigliamento.
I modelli standard misurano 80 centimetri in altezza, 80 centimetri in larghezza e 60 centimetri in profondità. Considerate che la cifra può variare di circa 5 centimetri, specialmente in altezza e larghezza. Se avete familiarità con le lavatrici, vi sarete accorti che le misure sono sostanzialmente le stesse: i due macchinari infatti hanno un aspetto esteriore e una tecnologia simile, e le case produttrici hanno studiato i loro modelli più recenti proprio nella prospettiva di un utilizzo combinato. Potrete disporre asciugatrice e lavatrice una di fianco all’altra, quindi, ottenendo un bell’effetto estetico quando i due elettrodomestici condividono la stessa linea di design, oppure in colonna, una sopra all’altra, risparmiando spazio nell’ambiente scelto per l’installazione.
Il peso medio, invece, è di 60 kg.
Esistono poi particolari modelli di asciugatrici pensati per occupare meno spazio: se avete necessità particolari in questo senso, magari perché abitate in un appartamento di piccole dimensioni o avete un nucleo familiare di numero ridotto, potrete valutare l’acquisto di asciugatrici slim, a carica dall’alto, a parete o “a pallone”.
Se siete preoccupati di eventuali incidenti che coinvolgano i vostri bambini o animali domestici in prossimità dell’asciugatrice, basterà seguire queste precauzioni per garantire la sicurezza di chi vi sta a cuore.
Staccare la spina dell’asciugatrice quando non è in uso, questa è la prima buona pratica da osservare.
In secondo luogo, per un’ulteriore sicurezza, se vi capita di rimuovere i capi d’abbigliamento dall’asciugatrice prima della fine del ciclo di lavoro, spostate il cursore su OFF, o “spento”.
Evitate quei modelli di asciugatrice con un oblò “a maniglia”, perché non possono essere aperte dall’interno nel caso un piccolo animale vi rimanga intrappolato: assicuratevi invece che la vostra asciugatrice sia provvista di un oblò apribile anche dall’interno, ma prestate attenzione, perché in alcuni modelli l’oblò è troppo pesante e quindi difficile da spingere.
Procuratevi una chiusura di sicurezza a prova di bambino, in modo che i bambini piccoli non attivino l’asciugatrice o cambino il settaggio dei programmi.
Le asciugatrici più datate, solitamente, ripartono in maniera automatica se il ciclo viene interrotto – scegliete una macchina più moderna se siete preoccupati per bambini o animali domestici che giocano vicino all’elettrodomestico.
Si può utilizzare un dispositivo di sicurezza che si attivi alla fine di ogni ciclo, in modo che il portellone non si chiuda: se un bambino o un animale domestico dovesse finire dentro il cestello, non rimarrebbe intrappolato al suo interno. Le asciugatrici di più moderna costruzione sono già equipaggiate con tutti i migliori accorgimenti per la sicurezza dell’utilizzatore.
In ogni caso, la soluzione migliore per evitare pericoli è quella di posizionare l’asciugatrice e gli altri elettrodomestici in un’area della casa a loro specificamente dedicata, quando possibile, e supervisionare i vostri figli e gli animali domestici durante la normale attività quotidiana.
Di seguito, alcuni consigli utili in materia generale:
- Separate i capi d’abbigliamento secondo il tessuto prima dell’asciugatura. Inserire nel cestello un mucchio di capi misti può sembrare il metodo più facile, ma non è quello ottimale. Separarli per tipologia, invece, aiuta a ridurre la durata del ciclo di asciugatura e a risparmiare energia, oltre ad assicurare un’asciugatura più uniforme.
- Stendere il bucato prima dell’asciugatura. Se i capi d’abbigliamento sono inseriti nell’asciugatrice come appena usciti dalla lavatrice, aggrovigliati e ristretti, ci vorrà molto tempo perché il ciclo d’asciugatura si completi – alcuni abiti saranno completamente asciutti, e altri ancora leggermente umidi, magari perché avvolti intorno ad altri. Perciò, il metodo corretto consistente nello stendere leggermente i panni, svolgendoli tra di loro, quando li estraete dal cestello della lavatrice. Sarà un accorgimento importante anche per evitare l’infeltrimento degli aviti.
- Evitate di introdurre nell’asciugatrice oggetti di grandi dimensioni, come un piumino o una coperta pesante. Non sovraccaricate la vostra asciugatrice. Per via della loro taglia, alcuni oggi particolarmente grandi non verranno asciugati in maniera corretta e uniforme; non solo, rischierebbero di ostruire il flusso dell’aria ostacolando il lavoro del cestello e dei filtri. Questo è vero anche per i modelli più capienti, capaci di ospitare fino a 10 kg di bucato nel cestello: è bene evitare questa pratica, dunque, per non andare incontro a problemi di surriscaldamento, potenzialmente molto gravi per la durata del vostro elettrodomestico. Sovraccaricando il cestello, ad esempio, potreste danneggiare anche la cinghia che lo sostiene e ne permette il movimento rotatorio.
- Controllare le etichette dei capi d’abbigliamento. Differenti tipi di tessuto sono in grado di sopportare differenti livelli di calore, e alcuni di essi non dovrebbero essere inseriti nell’asciugatrice.
All’interno della loro “carrozzeria”, le asciugatrici ospitano diverse componenti meccaniche che necessitano di essere controllate e pulite regolarmente. Il filtro per la lanugine, ad esempio, andrebbe ispezionato e ripulito alla fine di ogni ciclo di asciugatura per assicurare che il flusso d’aria calda non venga ostacolato. Il suo compito è proprio quello di raccogliere la lanugine in eccesso che si separa dai capi d’abbigliamento durante l’asciugatura: un accumulo eccessivo rappresenta un potenziale rischio d’incendio, qualora impedisse all’aria calda di defluire dal cestello.
In maniera meno frequente, ma comunque regolare, sarà opportuno pulire il cestello, detto anche “tamburo” con un panno umido. Se avete acquistato un modello che espelle l’umidità col processo della ventilazione, o se l’acqua in eccesso viene espulsa tramite uno scarico collegato alle tubature, l’entrata dei tubi andrà controllata per evitare eventuali intasamenti.
Le asciugatrici a pompa di calore sono equipaggiate con uno scambiatore di calore che andrà ripulito circa cinque volte l’anno, o più se utilizzate l’elettrodomestico in maniera massiccia.
Per quanto riguarda le asciugatrici a gas, invece, consigliamo di attenersi alle indicazioni dell’installatore specializzato: funzionando tramite una combustione, come una vera e propria caldaia, l’asciugatrice a gas richiede delle ispezioni regolari effettuate da un tecnico competente.
I modelli di più recente produzione sono in grado di segnalare, tramite una spia che si accende sul menu digitale in dotazione, la necessità di intervenire in maniera tempestiva con un’operazione di manutenzione ordinaria o straordinaria: si accorgono di eventuali guasti, tramite specifici sensori, e invitano l’utente a un regolare controllo del macchinario mantenendo il conteggio dei cicli di asciugatura effettuati.
Gettare l’intero mucchio di capi d’abbigliamento bagnati ne l cestello, lo sappiamo, può sembrare una soluzione accattivante, ma attenzione: alcuni prodotti non reagiscono bene al calore. Se sbagliate la valutazione, potreste ritrovarvi con vestiti infeltriti, ristretti o rovinati, per cui sarà preferibile lasciarli ad asciugare all’aperto, in maniera naturale.
- Reggiseni. Anche impostando un programma delicato, l’asciugatrice non sempre è gentile con i reggiseni. Il calore potrebbe comprometterne la forma, piegandone la struttura di sostegno e facendogli perdere elasticità.
- Calze e collant. Il rischio è quello di passare più tempo a districarle, dopo un ciclo in asciugatrice, del tempo che avreste impiegato lasciandole mezza giornata sopra un calorifero. Il tessuto particolarmente delicato, poi, potrebbe rompersi o smagliarsi.
- Costumi da bagno. Se contengono spandex, quest’ultimo materiale potrebbe distorcersi e rompersi nell’asciugatrice, per cui meglio lasciarli fuori.
- Tappetini da bagno con lato inferiore in gomma. Il calore potrebbe rovinare e increspare la superficie della gomma.
- Capi d’abbigliamento con strass, paillettes o placche in metallo. Gli accessori potrebbero rimanere impigliati nella grata del cestello o, staccandosi, ostruire il filtro e i canali per l’accesso dell’aria. Con l’aumentare del calore, il metallo potrebbe cominciare a sciogliersi.
- Scarpe sportive. La gomma potrebbe restringersi sotto l’effetto del calore, compromettendo l’effetto ammortizzante e di supporto della calzatura. Tuttavia, è possibile asciugare senza problemi scarponcini e stivali non-sportivi, cioè senza strutture di supporto nella suola. Inseritele nel cestello e poi avviate un ciclo di asciugatura a basso calore, aggiungendo qualche asciugamano pesante per evitare che sbattano all’interno del cestello.
Sulla maggior parte dei capi d’abbigliamento troverete un’etichetta dedicata alla loro cura, che vi indicherà come potrete lavarli e asciugarli. Per quanto riguarda le asciugatrici vanno considerati quattro simboli.
Un quadrato con un cerchio vuoto: può essere asciugato con l’asciugatrice.
Un quadrato con un puntino nel cerchio: può essere asciugato con l’asciugatrice a basso calore.
Un quadrato con due puntini nel cerchio: può essere asciugato con l’asciugatrice a un alto livello di calore.
Un quadrato con un cerchio attraversato da una croce: non può essere asciugato con l’asciugatrice.
In genere, un’asciugatrice raggiunge una temperatura di 175 gradi fahrenheit, circa 80 gradi centigradi, ma il risultato dipende in grande misura dalla tipologia di elettrodomestico, dai capi d’abbigliamento che state asciugando e da quanto a lungo utilizzate il macchinario. 80 gradi, comunque, va intesa come una sorta di temperatura massima.
Si consideri anche che l’elettrodomestico, durante il ciclo di lavoro, renderà più caldo anche l’ambiente circostante: questo è particolarmente evidente nei modelli a condensazione e a pompa di calore. Il motivo è presto detto: contrariamente alle asciugatrici ventilate, che espellono l’aria calda all’esterno tramite uno scarico nella parete o nella finestra, i modelli a condensazione e a pompa di calore “gestiscono” vapore, umidità e aria calda all’interno della macchina stessa, rimettendo in circolo l’aria nel cestello. A seconda delle dimensioni del locale che avete scelto, questa “dispersione” di calore potrebbe generare condensa, per questo è bene che l’ambiente d’installazione sia sufficientemente aerato.
- Separate i capi per tipologia di tessuto, in modo da asciugare insieme capi simili tra loro. Questo riduce la durata del ciclo di asciugatura e garantisce un’asciugatura la più uniforme possibile.
- Stendete il bucato bagnato, quando lo estraete dalla vostra lavatrice. Questo evita che i capi si infeltriscano e si rovinino, perché troppo “strizzati”, e diminuisce il tempo necessario per l’asciugatura.
- Non asciugate oggetti troppo grandi, come un piumino, perché occuperebbero interamente il cestello senza lasciare spazio all’aria calda per circolare. Questo potrebbe anche provocare dei dannosi surriscaldamenti.
- Pulite il filtro per la lanugine dopo ogni ciclo di asciugatura: non rispettare questa pratica significa accontentarsi di un’asciugatrice meno efficiente del dovuto, che alla fine del mese vi costerà più soldi sulla bolletta.
- Se state asciugando la biancheria per il letto, ricordatevi di chiudere la cerniera del copripiumino: in questo modo, eviterete che oggetti più piccoli (come la federa di un cuscino) finiscano al suo interno e non si asciughino in maniera corretta.
Se avete un paio di jeans che, col tempo, hanno cominciato a vestire troppo larghi, potreste provare a restringerli utilizzando l’asciugatrice. La prima cosa da fare è lavarli ad alta temperatura, selezionando un programma normale, non quello riservato a capi delicati. Poi trasferiteli nell’asciugatrice e impostate il calore al massimo. Lasciate che si asciughino completamente all’interno del cestello, ancora meglio se li lasciate ancora per qualche minuto in più, finché non sono della taglia giusta. Se necessario, ripetete l’intero processo, ma attenzione a non esagerare. Procedete per gradi.
- Pulire il sensore. Se la tua asciugatrice è provvista di un sensore – che individua il grado di umidità degli abiti e determina il tempo necessario per l’asciugatura – sarà consigliabile detergere l’interno del cestello ogni due mesi, all’incirca, con aceto bianco o un prodotto specifico per acciaio inox, in modo da garantire il corretto funzionamento del sensore.
- Pulire il filtro per la lanugine. Per mantenere l’efficienza della tua asciugatrice ai massimi livelli, dovresti pulire il filtro per la lanugine dopo ciascun ciclo di asciugatura. Se il filtro è collocato all’interno dell’oblò o nella struttura che lo circonda, potete pulire l’intero oblò nello stesso momento.
- Pulire lo scambiatore di calore. Rimuovere a cadenza regolare lo scambiatore di calore (che si occupa di trasformare il vapore in acqua) facendolo passare sotto l’acqua corrente. Troverete questo meccanismo alla base dell’elettrodomestico, proprio sotto il cestello. Lavarlo aiuterà a liberarsi di sporco e capelli accumulati col tempo.
- Svuotare la vaschetta di raccolta dell’acqua. Dovreste svolgere questa operazione dopo ogni carico, per essere sicuri di poter avviare un ciclo di asciugatura a pieno carico senza doversi fermare a metà per svuotare la vaschetta.
Il numero di modello (chiamato talvolta anche “mod”) è posizionato in punti differenti a seconda del singolo macchinario. In linea generale, però, si può trovare solitamente in uno di questi posti: su uno dei due lati dell’asciugatrice: sul pannello posteriore dell’asciugatrice: all’interno dell’oblò o del pannello per la carica dall’alto, sul corpo della macchina o sull’oblò stesso: dietro il piccolo pannello posto alla base del macchinario: sempre sulla parte inferiore del macchinario, all’interno della copertura che protegge il filtro.
Consultando il manuale d’istruzioni, tuttavia, sarete in grado di individuare il posizionamento del codice nel vostro elettrodomestico; in alternativa, potrete rivolgervi per telefono al numero verde del produttore.
Ci sono molte ragioni per cui il vostro nuovo acquisto potrebbe incontrare difficoltà nel riscaldare l’aria alla temperatura giusta. Prima di richiedere l’intervento di un professionista, vale la pena di controllare qualche dettaglio per capire meglio il problema in prima persona. Potrebbe trattarsi di un malfunzionamento del meccanismo riscaldante, oppure del sistema di sicurezza, di cui sono equipaggiati tutti i macchinari, che blocca il funzionamento quando la temperatura è troppo alta, per evitare il surriscaldamento.
Entrambi i problemi dipendono spesso da una cattiva circolazione dell’aria all’interno della macchina. Il primo passo da compiere è pulire i sensori, il filtro per la lanugine e lo scambiatore di calore, come accennato nei punti precedenti, e riavviare il ciclo di asciugatura per vedere se il problema è risolto.
Se avete un’asciugatrice ventilata, o comunque un’asciugatrice collegata all’esterno da uno scarico, assicuratevi che le condutture non siano intasate o piegate, impedendo così all’aria di transitare fuori dal macchinario. Ricordate che la maggior parte dei problemi, sia di mancato riscaldamento sia di surriscaldamento, dipendono dall’aria che non circola liberamente nel cestello.
L’altra possibile causa, infatti, è l’abitudine di caricare in maniera eccessiva il cestello stesso, con una quantità di capi d’abbigliamento superiore alla capacità di carico indicata dall’etichetta e dal manuale d’istruzioni.
Accertatevi anche di non aprire l’oblò durante il ciclo di lavoro, perché questo interferirebbe col processo di riscaldamento e raffreddamento dell’aria.
Se il problema è invece rappresentato da un malfunzionamento del dispositivo che regola il surriscaldamento, dovreste essere in grado di resettarlo semplicemente. Sul retro dell’elettrodomestico, infatti, è solitamente posizionato un pulsante rosso che controlla i circuiti elettronici dell’asciugatrice. Consultate il manuale d’istruzioni per informazioni più precise, e per capire se potete intervenire manualmente o se è necessario contattare l’assistenza. I macchinari più recenti sono costruiti in modo che possano funzionare autonomamente, segnalando i guasti in maniera tempestiva, prevenendo qualsiasi vizio di funzionamento e regolando automaticamente le impostazioni: nel raro caso in cui si manifesti un malfunzionamento, si tratterà quindi con tutta probabilità di un inconveniente meccanico, da risolvere con un’intervento specialistico.
Un’ulteriore raccomandazione in merito: occhio alla garanzia! A seconda della casa produttrice a cui deciderete di rivolgervi per l’acquisto, godrete di una garanzia estesa per alcuni anni e studiata proprio per coprire guasti e danni imputabili a un guasto meccanico o a un’usura immotivata. Rivolgendosi a un tecnico certificato dal produttore, quindi, otterrete la vostra riparazione senza sborsare un euro.
Se scatta l’interruttore dell’energia elettrica durante il funzionamento, interrompendo in maniera forzata il ciclo di asciugatura, è probabile che qualcosa abbia attivato il sensore di sicurezza dell’elettrodomestico. Controllate subito se i filtri e i sensori sono intasati da acqua o lanugine in eccesso. Ripulite tutti gli elementi, come menzionato in precedenza, e indagate per l’eventuale presenza di umidità o danni visibili. Se si è creato un ristagno d’acqua, lasciate l’oblò aperto in modo da fare asciugare l’umidità all’aria aperta.
Se il problema persiste, potrebbe trattarsi di un guaio di natura elettrica, nel meccanismo deputato al riscaldamento dell’aria. Dopo essersi assicurati di aver spento e staccato la spina dal macchinario, potrete individuare il posizionamento del meccanismo riscaldante (la pompa di calore nei modelli omonimi oppure una resistenza elettrica) consultando il manuale d’istruzioni, diverso per ogni modello e per ogni marca. C’è anche la possibilità di testarne l’efficienza con un multimetro, uno strumento molto pratico che individua e misura la corrente elettrica, il voltaggio e la resistenza: anche in questo caso affidatevi alle istruzioni standard consigliate dal vostro manuale, e se la lettura dello strumento dovesse dare esito negativo chiamate un tecnico certificato per la sostituzione.
Altre possibili cause, oltre all’accumulo di lanugine e umidità, possono essere un’interferenza nel filtro principale, che lavora per mantenere una tensione elettrica costante durante il ciclo di lavoro dell’asciugatrice, oppure un problema al pannello di controllo, di stretta natura elettronica.
La prima cosa da fare è controllare se la cinghia dell’asciugatrice, responsabile della rotazione del cestello, si sia allungata, rotta o sia scivolata fuori dalla sua sede. Per capirlo è sufficiente ruotare manualmente il cestello – se si muove senza incontrare resistenza, probabilmente c’è un malfunzionamento a monte. Un’altra modalità per accertarsi del corretto funzionamento della cinghia è ascoltare il rumore dell’asciugatrice mentre lavora. Se il motore sembra girare a un ritmo più veloce del solito, producendo un rumore più acuto, è probabile che la colpevole sia proprio la cinghia.
Se invece il cestello gira in maniera più difficile del solito, opponendo più resistenza, è possibile che il danno sia dovuto all’usura o alla cattiva abitudine di sovraccaricare l’asciugatrice con una quantità di panni superiore a quella consigliata, andando a danneggiare una puleggia o un supporto del cestello.
Il problema ovviamente potrebbe risalire anche a un’altra componente meccanica, come il motore o il motorino d’avviamento. In quest’ultimo caso, probabilmente vedrete le luci del display dell’asciugatrice accendersi, come se fosse in funzione, ma non sentirete nessun rumore provenire dagli ingranaggi.
Come consigliato in precedenza, prestate attenzione alla vostra garanzia, stipulata nel momento dell’acquisto presso il rivenditore. Fate caso non soltanto alla durata in termini di anni, ma anche ai dettagli del contratto. Le cinghie sono spesso considerati elementi soggetti a usura, per via del grande carico di lavoro che sostengono ruotando il cestello ad alti ritmi, e la loro riparazione potrebbe non essere coperta dalla garanzia al pari delle altre componenti.
- Il dettaglio più importante arriva al momento dell’acquisto; considerate le vostre esigenze domestiche, e poi scegliete un modello con un’alta efficienza energetica – le migliori asciugatrici si collocano al livello A+++ secondo l’etichetta europea Energy Label, il che si traduce in consumi contenuti e meno euro sulla bolletta di fine mese.
- Utilizzate l’asciugatrice con la giusta quantità di carico, dal 70% fino al 100% della cifra segnalata dal costruttore. In genere, i cestelli hanno una capacità di carico che va da 5 kg a 10 kg. Far partire il ciclo di asciugatura con pochi panni all’interno, soltanto per averli pronti in fretta, sarà poco redditizio. Allo stesso modo, evitate di sovraccaricarla per non andare incontro a inconvenienti molto pericolosi: il motore potrebbe surriscaldarsi e la cinghia che sostiene il cestello potrebbe rompersi per il peso eccessivo.
- Non abusate dell’asciugatrice. Utilizzarla significa sicuramente rendersi la vita più comoda, e nella maggior parte delle nostre giornate questa diventa una necessità per via degli impegni di lavoro. Ma se avete una giornata tutta per voi, da passare in casa in compagnia della famiglia, e fuori c’è una bella giornata di sole, perché non approfittarne e stendere i panni all’aperto, alla vecchia maniera, per una volta?
- Non abusate dei programmi personalizzabili. Le asciugatrici più moderne sono dotate di impostazioni che agiscono insieme ai sensori interni per ottimizzare l’asciugatura, differenziando il lavoro in base alle vostre esigenze (durata standard o ridotta) e al tipo di tessuto (velocità del cestello, livello di umidità medio, temperatura massima raggiunta e altri dettagli). Se dovete asciugare tessuti delicati come lana o seta, o capi “importanti” come camicie o giacche otterrete un buon risultato impostando il “settaggio” giusto, come il pre-stretch per allungare le fibre o la funzione pronto armadio per evitare un passaggio di stiratura, ma considerate che queste opzioni, in genere, consumano un quantitativo maggiore di energia elettrica per funzionare. Non usatele se non è necessario.
- Occhio alla fascia oraria. Secondo l’accordo che avete siglato col vostro fornitore di energia elettrica, è probabile che il costo per unità di misura (il kWh, solitamente) sia ridotto in certe fasce orarie, spesso nel periodo serale per venire incontro ai normali orari di lavoro osservati nel nostro paese. In alternativa, potrete trovare più conveniente utilizzare gli elettrodomestici nel fine settimana: cercate, se possibile, di concentrare i cicli di lavaggio e asciugatura proprio in quei momenti del giorno e della settimana, e apprezzerete un bel risparmio sulla bolletta a fine mese.
- Effettuate regolarmente la manutenzione ordinaria. Pulire il filtro per la lanugine dopo ogni ciclo è importante per permettere all’aria di circolare liberamente nel cestello, e ugualmente fondamentale è svuotare la vaschetta di raccolta dell’umidità (se il vostro modello ne è provvisto): altrimenti, potreste trovarvi a dover interrompere un ciclo di asciugatura a metà, perché la vaschetta si è riempita. Anche lo scambiatore di calore va ispezionato e pulito regolarmente. Osservate le istruzioni incluse nel manuale, studiatele subito dopo l’acquisto e praticate la manutenzione in maniera regolare: eviterete problemi a lungo termine, come malfunzionamenti o spiacevoli guasti, ma soprattutto aumenterete l’efficacia dell’elettrodomestico. Se le funzioni elettroniche lavorano al 100%, l’aria calda transita liberamente e i filtri trattengono lo sporco senza ostruzioni, il ciclo di asciugatura sarà più rapido e, di conseguenza, più vantaggio per i consumi.
- Riutilizzate l’acqua della vaschetta di raccolta. Se il vostro modello ne è provvisto, l’umidità espulsa durante il ciclo di asciugatura si condenserà in acqua e verrà raccolta in un’apposita vaschetta, posta solitamente alla base dell’elettrodomestico e facilmente raggiungibile. Svuotatela ogni giorno, e ricordate che si tratta di acqua distillata, priva di sali minerali: potete riciclarla per alimentare il ferro da stiro, per innaffiare le piante o per riempire i deumidificatori dei caloriferi.
- Utilizzate in maniera “combinata” lavatrice e asciugatrice. Considerate la capienza e la capacità di entrambi gli elettrodomestici, specialmente al momento dell’acquisto. Non è conveniente possedere una lavatrice con cestello da 6 kg e un’asciugatrice che ne può contenere fino a 10 kg. Vi ritroverete a eseguire cicli di asciugatura a mezzo carico, sconsigliati perché comportano consumi maggiori, oppure cercherete di riempire oltremisura la lavatrice affaticandone i meccanismi. Coordinatevi coi vostri impegni nella giornata, inoltre, per sfruttare al meglio le potenzialità di entrambe: un’ottima idea è estrarre il bucato appena uscito dalla centrifuga e riporlo nell’asciugatrice per il ciclo successivo.
- Sfruttate la centrifuga della lavatrice. Ci ricolleghiamo al consiglio precedente, in questo caso. Se inseriamo i capi d’abbigliamento nell’asciugatrice dopo un passaggio nella centrifuga a 1200 giri al minuto, significa che il bucato avrà poca umidità residua. I sensori dell’asciugatrice lo individueranno e faranno sì che il ciclo di asciugatura rimanga breve ed economico. Viceversa, se i panni sono molto bagnati l’asciugatrice farà più “fatica” e consumerà di più.
- Non improvvisate! Una riparazione affrettata, svolta in autonomia, potrebbe costarvi cara se male eseguita, invalidando la garanzia e causando problemi a lungo termine. Limitatevi alle operazioni che sapete fare, suggerite dal manuale di istruzioni, e rivolgetevi a un professionista per qualsiasi dubbio in materia di guasti.
Le palline da asciugatrice sono caratterizzate da alcune increspature sulla superficie e il loro scopo è quello di aiutare i panni ad asciugare più velocemente. Per riuscirvi, agiscono sulle fibre dei capi d’abbigliamento, in modo anche da rendere il bucato più morbido e malleabile. I fogli da asciugatrice sono pensati, invece, per evitare che i capi d’abbigliamento si infeltriscano e immagazzinino elettricità statica: li ammorbidiscono e li rendono più freschi. I fogli antistatici sono anche in grado, come alcuni prodotti specifici per tessuti, di ridurre la capacità di assorbenza di alcuni oggetti, come gli asciugamani. Le macchine più moderne in circolazione, tuttavia, sono provviste di numerosi programmi, impostabili dall’utente tramite il menu digitale, e grazie all’attività dei loro sensori sono più che capaci di “trattare” il bucato nella maniera più gentile ed efficiente possibile, senza necessità di ricorrere ad aiuti esterni.
Appendere gli abiti bagnati in casa, in attesa che si asciughino, può trasformare la tua casa in un ambiente poco salutare, adatto invece ai germi che proliferano con l’umidità. In certi periodi dell’anno, però, quando non ci vengono incontro giornate soleggiate, per chi non possiede ancora un’asciugatrice si tratta di un’abitudine inevitabile. Anche un balcone o un terrazzo non può offrire un grande aiuto se l’atmosfera esterna è piovosa o nebbiosa. Il problema principale di asciugare i panni in casa è che l’umidità, a contatto con superfici solide come muri o finestre, si trasforma in condensa creando un habitat ideale per spore e batteri. Una situazione che potrebbe danneggiare la vostra salute, specialmente se soffrire di asma, se siete in età avanzata o se il vostro sistema immunitario è indebolito da una condizione medica pre-esistente.
I deumidificatori sono in grado di ridurre l’umidità evaporata nell’aria, diminuendo così il rischio di condensa. Alcuni, i più avanzati, sono dotati anche di un’opzione che crea le condizioni migliori, cioè quelle di un ambiente più secco con un leggero movimento nell’aria, per l’asciugatura. L’idea è proprio quella di simulare una giornata soleggiata e leggermente ventilata: l’ideale per i panni stesi all’aperto, come sa bene chi ancora utilizza il metodo tradizionale con mollette e filo per il bucato. L’asciugatura avverrà quindi in modo naturale, nel rispetto dei tessuti.
Tuttavia, consideriamo quella dei deumidificatori per ambienti una soluzione di ripiego rispetto all’acquisto di un’asciugatrice: con quest’ultima, elimineremo completamente il rischio di condensa nel nostro appartamento, e potremo abbandonare del tutto la consuetudine di stendere i panni, assai dispendiosa in termini di tempo impiegato. Otterremo un bucato asciutto, pronto per essere riposto nell’armadio, con il minimo impegno, la massima sicurezza e nella maniera più pratica.
Acquistare una lavasciuga, o lavatrice-asciugatrice, può sembrare accattivante se il vostro obiettivo principale è risparmiare spazio o denaro. Tenete presente, però, che nessuno nei due macchinari sarà “specializzato” nel suo lavoro, dovendo funzionare all’unisono. In generale, tendono a richiedere una manutenzione più frequente, anche per riparare eventuali guasti. Uno studio condotto nel Regno Unito nel 2017 mostra che, dopo un periodo di utilizzo di sei anni, il 28% delle lavasciuga richiede un intervento di riparazione a fronte del 24% totalizzato dalle asciugatrici standard.
Talvolta le lavasciuga sono in grado di lavare una quantità maggiore di panni rispetto a quelli che può asciugare; questo significa che un singolo carico di lavaggio dovrà essere asciugato in due cicli separati.
Le macchine due in uno possono essere davvero convenienti: ottimizzano lo spazio per l’installazione e il tempo necessario per lavaggio e asciugatura. Bisogna essere pronti, tuttavia, a rinunciare a qualcosa in termini di efficienza rispetto a un prodotto che è stato progettato per svolgere al meglio un’unica funzione. Una ricerca recentemente compiuta nel Regno Unito, ad esempio, ha mostrato che dopo tre anni di utilizzo regolare l’81% delle lavasciuga non ha ancora subito danni e riparazioni considerevoli, mentre la percentuale sale a 92% per le lavatrici e 94% per le asciugatrici. La stessa indagine di mercato evidenzia come la situazione non cambi, in prospettiva, nemmeno dopo cinque anni di utilizzo; entro otto anni dall’acquisto, un terzo delle lavasciuga aveva richiesto un intervento di riparazione rispetto a un quinto per lavatrici e asciugatrici. Questa situazione si estende a qualsiasi marca o tipologia di modello, con i problemi più comuni che riguardano la fase di asciugatura, dovuta principalmente a filtri intasati, oppure piccoli guasti elettronici alla scheda madre.
Tuttavia, la tecnologia sta facendo passi da gigante in tutti i settori degli elettrodomestici: le lavasciuga di ultima generazione nascono appositamente per risolvere questi problemi e garantire nuovi standard di efficacia e affidabilità, vicini a quelli che possono vantare lavatrici e asciugatrici.